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Bankitalia avverte: “Il costo del debito pesa su famiglie e imprese”

"Il debito è, per l’Italia, il grande moltiplicatore delle turbolenze"

Pubblicato:09-10-2018 11:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:39
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ROMA – “Resta da piegare con decisione verso il basso l’incidenza del debito sul prodotto. Il debito è, per l’Italia, il grande moltiplicatore delle turbolenze. Data la sua mole e la necessità di finanziarne ogni anno un ammontare non indifferente (circa 400 miliardi), la minaccia di innescare un circolo vizioso tra costo e incidenza del debito, con ripercussioni sull’economia reale, è sempre presente”. Così il vice direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, nel corso dell’audizione sul Def in commissione alla Camera.

“Il debito è oggi detenuto per circa due terzi da soggetti e istituzioni italiane; ma ciò non lo isola dalla logica del mercato, che cerca il rendimento e fugge l’incertezza. Le oscillazioni del suo valore esercitano i propri effetti anche sui soggetti italiani, famiglie, imprese, istituzioni finanziarie, che lo detengono. In ultima analisi al debito pubblico fa riferimento una parte importante del nostro risparmio”, conclude.

PRESERVARE SOSTENIBILITÀ PENSIONI,NON TORNARE INDIETRO

“Abbiamo spesso ricordato che, nell’introdurre maggiore flessibilità circa l’età del pensionamento, è necessario garantire l’equivalenza attuariale dei trattamenti previsti se si intende preservare la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico, oggi un fondamentale elemento di forza delle finanze pubbliche italiane”. Così il vice direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, nel corso dell’audizione sul Def in commissione alla Camera.


“Come la Banca d’Italia ha ricordato in più occasioni, il contenimento del debito nel lungo periodo presuppone anche la capacità della finanza pubblica di far fronte all’aumento della spesa determinato dall’invecchiamento della popolazione. La Nota sottolinea giustamente che le riforme pensionistiche introdotte negli ultimi venti anni hanno significativamente migliorato sia la sostenibilità, sia l’equità intergenerazionale del sistema pensionistico italiano. È fondamentale non tornare indietro su questi due fronti, soprattutto quando – come viene messo in evidenza dalle ultime previsioni di lungo periodo della Commissione europea sulla spesa connessa all’invecchiamento della popolazione – i rischi per la sostenibilità dei conti pubblici aumentano anche a causa del peggioramento delle proiezioni demografiche”, conclude.

TENSIONI SU MERCATI, NE HANNO RISENTITO LE BANCHE

“Nelle ultime settimane si sono accentuati i segnali di tensione sui mercati finanziari. I rendimenti dei titoli di Stato italiani sono tornati a salire. Ne hanno risentito le condizioni di raccolta e le valutazioni di mercato delle banche”. Così il vice direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, nel corso dell’audizione sul Def in commissione alla Camera.

SU MERCATI SERVE CREDIBILITÀ E CHIAREZZA

“Dato l’elevato ammontare di titoli di debito che lo Stato italiano deve periodicamente collocare sul mercato, la possibilità dell’insorgere, anche improvviso, di turbolenze finanziarie richiede che si dia chiarezza e certezza al percorso di rientro. La credibilità si alimenta da sé: consolidando la fiducia di risparmiatori e investitori, si fa scendere il premio al rischio sul debito della Repubblica, si agevola il percorso e lo si mette in sicurezza”. Così il vice direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, nel corso dell’audizione sul Def in commissione alla Camera.

ANCORA MOLTO DA FARE PER PIÙ CRESCITA STABILE

“Sebbene i momenti drammatici della passata crisi siano ormai da anni alle nostre spalle, c’è ancora molto da fare per porre l’economia italiana su un sentiero stabile di maggiore crescita. Creare più ricchezza e più lavoro è essenziale anche per aiutare chi è più vulnerabile. Occorre innalzare l’efficienza dei servizi pubblici, accrescere il capitale umano, rafforzare i meccanismi della concorrenza”. Così il vice direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, nel corso dell’audizione sul Def in commissione alla Camera.

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