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Busta con proiettile al presidente del Parco dei Gessi: “Lasciaci sparare”

BOLOGNA - "Bastardo hai rotto, lasciaci sparare, i cinghiali sono di tutti". E' il contenuto della lettera anonima

Pubblicato:09-10-2015 15:19
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:37

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BOLOGNA – “Bastardo hai rotto, lasciaci sparare, i cinghiali sono di tutti”. E’ il contenuto della lettera anonima con l’aggiunta di un proiettile lasciata sul parabrezza dell’auto del presidente della comunità del Parco dei Gessi bolognesi e calanchi della Abbadessa Giorgio Archetti, che è anche assessore della giunta Conti a San Lazzaro di Savena, nel bolognese. Archetti ha sporto immediata denuncia ai carabinieri assieme a Sandro Ceccoli e Massimo Rossi, rispettivamente presidente e direttore dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale. “Ero conscio che le scelte effettuate all’interno del Parco dei Gessi, unitamente al Cda dei Parchi dell’Emilia Orientale, avevano creato qualche malumore e fatto crescere un clima ostile nei miei riguardi e nei confronti dell’Ente- dichiara Archetti alla ‘Dire’- ma non immaginavo che saremmo arrivati a tali minacce. Sicuramente le nostre scelte hanno limitato spazi di manovra, a qualcuno anche impedito di accedere alla ‘selezione’ della fauna selvatica all’interno del Parco, ma ciò è quanto era necessario fare. A noi amministratori spetta il compito di promuovere politiche e azioni, anche partecipate, a tutela dell’ambiente e della conservazione della biodiversità e a garanzia della legalità”.

parco dei gessi

Sandro Ceccoli, presidente dell’ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale parla di “atto gravissimo, incomprensibile per la cultura e la storia delle nostre comunità” ed esprime “pieno sostegno a Giorgio Archetti, alla Comunità del Parco e a tutti coloro che stanno collaborando per portare avanti un Piano di Controllo della fauna selvatica approvato dall’Ispra, dunque in regola con le normative vigenti, concordato con le associazioni del territorio e attuato sulla base di indirizzi comuni”. Con modalità pubbliche, e dunque da non ricollegare in alcun modo all’intimidazione denunciata oggi dall’amministratore sanlazzarese, sulla selezione dei cinghiali il 12 agosto scorso si era espresso con toni duri il presidente della Confederazione italiana agricoltori di Bologna Marco Bergami. “Tra non molto ci troveremo i cinghiali nella piazza del Nettuno”, aveva detto Bergami citando stime del parco su 190 capi catturati o abbattuti. “Il problema e’ che siamo in presenza di oltre 1.500 capi su una superficie di 5.000 ettari, quindi con densita’ talmente elevata da rendere inefficace il contenimento della specie”, mentre “la Provincia da un anno ha smesso di fare le forniture di materiali di prevenzione agli imprenditori. Tutto questo- aveva concluso il presidente Cia- accade in un’area dove ci sono colture di pregio e agriturismi che richiamano turisti e scolaresche, dove possono esserci problemi di aggressivita’ dei cinghiali e di sicurezza stradale”.


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