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G7, Senegal più inclusivo: siglato un piano da 4 milioni di euro

Un accordo sottoscritto il mese scorso che si inserisce in un proficuo partenariato tra Italia e Senegal nei settori della microfinanza e dell'economia sociale

Pubblicato:09-09-2024 14:46
Ultimo aggiornamento:09-09-2024 14:46

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ROMA – Si chiama ‘Programma di sostegno agli attori dell’economia sociale solidale (Progress)’, l’iniziativa da circa 4 milioni di euro siglata tra il ministro dell’Economia, della pianificazione e della cooperazione senegalese, Abdourahmane Sarr, e l’ambasciatrice d’Italia a Dakar, Caterina Bertolini.
Il programma finanziato dall’Italia punta a rispondere alle principali esigenze del Paese, quali le opportunità di inclusione socio-economica dei giovani, la promozione di una crescita sociale ed economica equa, l’inclusione finanziaria delle popolazioni, anche a livello rurale, e la territorializzazione delle opportunità in tutti i settori di attività. Un accordo sottoscritto il mese scorso che, si ricorda in una nota pubblicata sul sito della Farnesina, si inserisce in un proficuo partenariato tra Italia e Senegal nei settori della microfinanza e dell’economia sociale, e si basa su solide basi di rispetto istituzionale e sullo sviluppo delle migliori competenze in entrambi i Paesi. L’Italia attribuisce un’importanza capitale ai temi dell’occupazione dignitosa e del sostegno agli attori dell’economia sociale e solidale, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei cittadini senegalesi in tutto il Paese.

Caterina Bertolini, ambasciatrice d’Italia a Dakar, ha dichiarato: “Sono molto lieta di formalizzare questo accordo tra Italia e Senegal. Il sostegno agli attori dell’economia sociale e solidale rappresenta una vera e propria leva per promuovere una crescita economica inclusiva, condizione fondamentale per la costruzione di società basate sul benessere economico, la coesione sociale, la tutela dell’ambiente e la pace”.

Il Senegal, Paese con oltre 18 milioni di abitanti, si configura come uno dei più stabili politicamente ed economicamente. Nonostante una crescita del Pil oltre 4%, secondo l’Undp la metà della popolazione (50,8%) affronta una povertà multidimensionale, ossia non solo un basso livello di reddito ma anche contemporanemanete subisce privazioni dal punto di vista dell’accesso alla salute, all’istruzione e ad altre dimensioni materiali e immateriali dell’esistenza.
Le istitutzioni italiane restano convinte che le cooperative, le imprese sociali e tutti gli attori endogeni che contribuiscono allo sviluppo economico, sociale e ambientale del Senegal siano lo strumento principale per garantire opportunità di lavoro dignitose, in particolare per i giovani, uomini e donne. La sfida del creare posti di lavoro dignitosi per i giovani è una sfida che tutti i Paesi devono affrontare, e, in Senegal, anche grazie al sostegno italiano, gli attori dell’economia sociale e solidale possono apportare un contributo decisivo allo sviluppo di un’economia più forte e inclusiva, sempre più formale e promotrice di opportunità di lavoro più stabili.
L’Italia è già fortemente impegnata con il Paese dell’Africa atlantica attraverso il ‘Programma di partenariato Italia-Senegal 2024-2026’, promosso dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione allo sviluppo attraverso i suoi rami operativi: Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (Dgcs) e Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) che prevede un pacchetto di 45 milioni di euro in aiuti e 60 milioni di euro a credito.


Parola chiave, inclusione sociale. La ricetta: accompagnare le riforme socio-politiche senza lasciare indietro nessuno, a partire da giovani, donne e persone con disabilità.
Sullo sfondo il contesto politico. Il Senegal è ritenuto da tempo Paese di riferimento sul piano liberale e democratico. A caratterizzare la politica nazionale sono stati cambiamenti di più partiti alla guida del governo. Nient’affatto scontato l’esito delle elezioni del marzo scorso. Il candidato governativo Amadou Bah è stato sconfitto dall’oppositore Bassirou Diomaye Faye, ex ispettore fiscale di 44 anni, divenuto uno dei presidenti più giovani d’Africa.
Sul piano delle relazioni internazionali, è stato confermato il rilievo dei rapporti con l’Italia. E’ della scorsa settimana un incontro dell’ambasciata e di Aics Dakar con una rappresentanza del Tavolo delle organizzazioni della società civile italiane in Senegal. Al centro del confronto, ha reso noto la sede diplomatica con un post su Facebook, i temi della formazione professionale, della sicurezza, della migrazione e delle opportunità di finanziamento. L’obiettivo, sottolinea ancora l’ambasciata, è “lavorare insieme come Sistema Italia a favore delle relazioni con il Senegal”.

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