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Vincenzi (Anbi): “C’è il rischio che l’aumento dell’energia ricada sui prezzi dell’agroalimentare”

L'intervista a Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue

Pubblicato:09-09-2022 16:46
Ultimo aggiornamento:09-09-2022 16:46

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ROMA – Anche l’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, “sta pagando indirettamente l’impatto di questa crisi energetica”. A spiegarlo, all’agenzia di stampa Dire, è Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi.

“L’impatto è dettato dall’utilizzo dell’energia elettrica per l’irrigazione, che ha visto fin dal mese di marzo attivare le pompe per distribuire l’acqua alla nostra agricoltura, e ha fatto salire i consumi dell’energia elettrica- ha detto Vincenzi- allo stesso tempo, a causa dei cambiamenti climatici e delle grandi piovosità, abbiamo bisogno di pompe che sollevino l’acqua per riversarla nei mari. E anche questo comporta il consumo di energia elettrica. Se non arriva un provvedimento ad hoc che va a calmierare il costo dell’energia elettrica, dovremmo far ricadere questi costi sui nostri agricoltori e sui nostri cittadini. Questo si ripercuote, secondo noi, in un volano negativo su economia e inflazione che il nostro Paese non si può permettere. Perché con l’aumento dei costi dell’irrigazione avremo la ricaduta poi su tutto il settore agroalimentare italiano”.

I consorzi di gestione e tutela del territorio chiedono quindi “una svolta di modernità del nostro Paese. Non è pensabile che i consorzi di bonifica producano l’80% dell’energia che consumano, ma non possono distribuirla ai loro utenti perchè quell’energia elettrica non può essere spostata in altri impianti- ha spiegato Vincenzi- possiamo solo metterla in rete e venderla a un prezzo 20 o 30 volte inferiore rispetto a al costo d’acquisto. Chiediamo alle istituzioni di poter avere questo scambio di energia sul posto, e dare quindi la possibilità ai consorzi di creare comunità energetiche che quando hanno energia in eccesso, possono metterla a disposizione dei cittadini e delle istituzioni”.


VINCENZI (ANBI): “EMERGENZA NON È FINITA, DANNI 7 MILIARDI DI EURO

L’emergenza siccità non è passata. Come Anbi, ne eravamo consapevoli, e in tutti i tavoli di concertazione che abbiamo avuto con le istituzioni, abbiamo fatto presente che la situazione grave che avevamo raggiunto alla fine di agosto, non si sarebbe risanata con una semplice pioggia, soprattutto caduta con un’intensità ragionevole”. Con queste parole Francesco Vincenzi fa il punto sulla situazione dei territori italiani dopo l’ondata di siccità che ha investito tutta Italia, seguita agli eventi atmosferici estremi.

“La siccità di quest’anno è stata una siccità diffusa in tutta Italia, e ha fatto vedere tutte le criticità dei diversi comprensori- ha spiegato Vincenzi all’agenzia di stampa Dire- nel bacino padano si è visto quanto ha inciso la mancanza di infrastrutture, soprattutto sulla produzione e sui danni che l’agricoltura sta subendo. Nel Mezzogiorno invece, nonostante la mancanza di piogge, la lungimiranza della Cassa del Mezzogiorno del passato è riuscita a diminuire l’impatto della mancanza di piovosità. La stagione è stata caratterizzata dalla mancanza di piogge e dall’aumento delle temperature che ha portato a circa 7 miliardi di euro di danni a tutto il sistema agroalimentare”.

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