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RECENSIONE | A Venezia 77 ‘Le sorelle Macaluso’: tempo, morte e famiglia nel film di Emma Dante

In concorso alla Mostra del Cinema, il film e' stato presentato questa mattina al Lido

Pubblicato:09-09-2020 16:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:51

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emma dante

VENEZIA – Lo scorrere del tempo, la morte e l’umanita’ nel vissuto di cinque sorelle, che crescono all’ultimo piano di un appartamento alla periferia di Palermo. Un’infanzia spezzata da un tragico evento e i segni lasciati sulla pelle e nell’anima dei personaggi, indagati con una macchina da presa che riserva uguale attenzione ai loro corpi e alla casa in cui vivono, quasi fosse un prolungamento della loro carne. Succede in ‘Le sorelle Macaluso‘, di Emma Dante, tornata oggi al Lido, dopo l’esordio alla regia con ‘Via Castellana Bandiera’, per presentare il suo nuovo film, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e in uscita nelle sale il 10 settembre.

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La casa e’ il corpo dentro cui viviamo“, ha dichiarato la regista, parlando dell’importanza che ha voluto riservare allo spazio domestico, presente in buona parte del film e assente invece nella piece teatrale da lei scritta, da cui e’ tratto. Una casa piena di oggetti che con le sorelle invecchiano, ma resistono nella loro esistenza, finche’ le protagoniste sono ancora in vita. Nel passaggio dal teatro al cinema compare la casa, ma spariscono i genitori delle protagoniste, sostituiti da dei colombi che le seguono nei loro spostamenti. “La colombaia (collocata nel film al piano superiore dell’abitazione ndr) e’ quel luogo magico in cui si torna sempre“, ha dichiarato la regista, che ha raccontato le difficolta’ sopraggiunte durante le riprese, ma anche di come gli uccelli siano stati coccolati piu’ del cast: “Per me gli animali sono come persone”.

Concetto ribadito anche all’interno della pellicola, attraverso la lettura di un brano di ‘Piccole Persone’ di Anna Maria Ortese. Non mancano altri riferimenti letterari (Fallaci e Dostoevskij) che, come la colonna sonora (nel segno di Fabrizio De Andre’, Gianna Nannini e Gerardina Trovato), “hanno sempre una funzione narrativa“, ha spiegato la regista. E mentre il tempo passa e sullo schermo i personaggi invecchiano, le interpreti cambiano. Dodici le attrici utilizzate per raccontare le tre fasi che scandiscono la vita delle queste cinque sorelle (Alissa Maria Orlando, Laura Giordani, Rosalba Bologna, Susanna Piraino, Serena Barone, Maria Rosaria Alati, Anita Pomario, Donatella Finocchiaro, Ileana Rigano, Eleonora De Luca, Simona Malato e Viola Pusateri). “Volevo rendere protagonista il tempo, come un grande chirurgo plastico, che decide come manipolare il corpo, che crea le differenze dentro di noi- ha spiegato Dante- Questa cosa il cinema la puo’ fare bene, se lo spettatore accetta che non e’ l’attrice che invecchia ma e’ il personaggio che cambia. La somiglianza e’ data dai gesti che nel tempo restano gli stessi, non dall’aspetto fisico”.

Missione compiuta. Dante riesce nel suo intento, lasciando crescere e invecchiare i suoi personaggi, senza giudicarli, raccontando tante storie in un una con immagini a volte semplici, altre potenti, spesso poetiche, accarezzando la macchina da presa con estremo garbo.

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