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FOTO | RomaNascosta: quando piazza del Popolo era infestata dal fantasma di Nerone

La chiesa voluta da Papa Pasquale II, al posto dell’albero sotto cui giacevano le ceneri di Nerone, con Sisto V diventa Santa Maria del Popolo

Pubblicato:09-09-2020 11:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:51
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di Martina Fallace

ROMA – Sin dal Medioevo piazza del Popolo è stato il principale “approdo” per tutti coloro che provenivano dal nord Italia; un punto di incontro tra forestieri e pellegrini. Inizialmente la piazza era un disordinato slargo di forma trapezoidale inquadrato solo da vecchie mura ed edifici per lo più popolari.

Nel corso dei secoli il desiderio di costituire un nuovo tessuto urbano, fatto di piazze e grandi rettifili per collegare i poli religiosi della città, divenne realtà grazie all’opera dei grandi papi del Cinquecento e dei loro architetti. Tra questi Sisto V, il “Papa urbanista”, immaginò secondo i canoni rinascimentali un nuovo assetto del tessuto urbano regalando alla città l’obelisco flaminio, attorno al quale piazza del Popolo prese pian piano forma.

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Attraversata Porta del Popolo – concepita dal Bernini come un arco trionfale in occasione dell’arrivo di Cristina di Svezia nel 1655 – la piazza si apre maestosa sulle due chiese gemelle: Santa Maria in Monte Santo e Santa Maria dei Miracoli, che sono i poli del tridente sistino formato da via del Corso, via di Ripetta e via del Babuino.

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A dominare la piazza però c’è un’altra chiesa: la Chiesa di Santa Maria del Popolo, fondata nel 1099 per volere di Papa Pasquale II. Ampliata nei secoli successivi dai grandi maestri come il Bernini o il Bramante, i quali le conferirono un’impronta più barocca. Secondo le fonti la chiesa, che ha origine da una piccola cappella mariana, nasconde un inquietante mistero: leggenda vuole che venne eretta per esorcizzare il fantasma di Nerone vagante attorno al sepolcro della sua famiglia originaria, che sorgeva proprio al di sotto della chiesa.

Si narra che il dispotico Nerone, giunto nel luogo dove attualmente sorge piazza del Popolo e ormai braccato dai pretoriani, si fece uccidere da un servo e venne sepolto sotto un boschetto, precisamente sotto un albero di noce. La funesta presenza della tomba del tiranno attirava spiriti e demoni che durante la notte spaventavano i romani tanto che l’intera piazza era oramai considerata dannata. Al popolo non rimase altra scelta che chiedere aiuto al Papa. Nel 1099, con l’intento di esorcizzare l’area, Pasquale II fece abbattere l’albero ordinando di riesumare le ceneri di Nerone che, secondo i racconti, vennero traslate al sesto miglio della via Cassia, nel quartiere oggi meglio conosciuto come Tomba di Nerone. E così, dove prima sorgeva l’albero, il Pontefice che aveva spezzato l’incantesimo edificò una chiesa dedicata alla Vergine Maria, che Sisto V nel 1472 sostituì con l’attuale ed imponente chiesa di Santa Maria del Popolo in ricordo di quel popolo che tanto aveva combattuto per avere un santuario mariano che allontanasse i demoni malvagi.

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