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Il sindaco Marino condanna Porta a Porta: “Grave la puntata sui Casamonica”

Marino telefona a Fico, presidente della Vigilanza Rai, il quale commenta: "Una delle pagine più vergognose per il servizio radiotelevisivo pubblico"

Pubblicato:09-09-2015 12:53
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:32

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ROMA – “La partecipazione a una delle trasmissioni di punta del servizio pubblico Rai della famiglia Casamonica è grave. Oltre che paradossale. Ieri sera, infatti, più di un milione di spettatori hanno assistito sostanzialmente a un replay dei funerali spettacolari e mafiosi già finiti sui giornali”. Lo dice il sindaco di Roma Ignazio Marino. “Se l’indecorosa messa in scena a piazza Don Bosco- prosegue- aveva trovato i responsabili dell’ordine pubblico impreparati e sorpresi, per un difetto di informazione, questa volta la ‘rappresentazione’ è stata studiata a tavolino. E dunque è senza scusanti. Credo che tutto ciò non sia accettabile in un servizio pubblico, specie in considerazione della gravità del rischio mafioso che pesa sulla città e delle minacce che subiscono quanti a Roma sono impegnati in prima persona contro le mafie”.

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“Ho avuto un colloquio telefonico col presidente della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, l’onorevole Roberto Fico– dice Marino- per rappresentargli le mie preoccupazioni, che abbiamo condiviso, sul fatto che il servizio pubblico possa ospitare trasmissioni di questo tipo. Mi ha rassicurato sulla sua intenzione di procedere con atti della commissione di vigilanza per chiarire cosa sia accaduto e chi fosse a conoscenza dei contenuti di questa trasmissione”.


FICO: PAGINA VERGOGNOSA DEL SERVIZIO PUBBLICO –   “A ‘Porta a Porta’ ieri sera è stata scritta una delle pagine più vergognose per il servizio radiotelevisivo pubblico del nostro Paese”. Lo scrive su facebook Roberto Fico (M5s): presidente della commissione di vigilanza Rai. “Il conduttore Bruno Vespa- aggiunge- ha deciso di far accomodare nel ‘suo’ salotto televisivo, pagato con i soldi dei cittadini italiani, la figlia e il nipote di Vittorio Casamonica, il capostipite del clan sinti romano, i cui funerali-show celebrati a Roma il 20 agosto scorso sulle note del Padrino, hanno provocato polemiche e l’indignazione da parte di tutti noi. Indignazione che ieri è riaffiorata nuovamente dopo lo spettacolo sconcertante andato in onda su Rai 1, in cui, tra sorrisini e battutine, gli esponenti della famiglia hanno riportato la loro versione dei fatti”. “Questo non è il servizio pubblico che meritano gli italiani- dice ancora Fico- Questa non è l’informazione che in seconda serata può andare in onda sulla principale rete Rai. Ovviamente presenterò un’interrogazione ai vertici della Rai per pretendere immediati chiarimenti su quanto accaduto ieri sera, portando la voce di tutti i cittadini che in queste ore mi stanno scrivendo per esprimere la loro profonda indignazione”.

Per Fico “Share e clamore non devono essere obiettivi a cui la Rai deve tendere. Altri sono i principi che devono plasmarne la linea e le scelte editoriali. Proprio alcuni giorni fa, in un’intervista, il nuovo dg Campo Dall’Orto ha parlato di missione della Rai, insistendo sulla sua intrinseca diversità rispetto alla televisione commerciale e sulle sue priorità che non possono identificarsi nella corsa all’audience a ogni costo”. “Ieri sera- sottolinea- questi presupposti sono stati palesemente ignorati da chi in Rai si sente da sempre un intoccabile. Chiediamo quindi al direttore generale e alla Presidente del Consiglio di Amministrazione Rai di riferire pubblicamente la posizione dell’azienda rispetto al vergognoso sfruttamento da parte di Bruno Vespa delle polemiche sorte in seguito al funerale di Vittorio Casamonica. Un servizio pubblico non lucra sull’onda del sensazionalismo per far lievitare gli ascolti; non consente, più o meno esplicitamente, la difesa di un clan; non offende le migliaia di vittime della criminalità organizzata. Se si lavora in Rai, se ne deve rispettare la missione di servizio pubblico e il Codice etico, altrimenti si può sempre scegliere di lavorare altrove. Nessuno è intoccabile”.

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