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L’odontoiatra: “Non abbiamo mai interrotto il lavoro per la salute dei pazienti”

La dottoressa Sabrina Santaniello, consigliere dell'Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri di Roma, spiega in che modo i dentisti hanno continuato a seguire i propri pazienti in sicurezza

Pubblicato:09-08-2021 16:16
Ultimo aggiornamento:09-08-2021 16:16

dentista paziente
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ROMA – La pandemia da coronavirus ha messo in crisi il Sistema sanitario nazionale e posto in secondo piano gran parte delle cure tradizionali. E così malati oncologici, diabetici e cardiopatici, solo per citarne alcuni, sono stati colpiti dagli effetti del Covid. Stessa sorte per i pazienti affetti da problemi ai denti, che hanno dovuto rimandare le proprie cure. L’agenzia Dire ne ha parlato con la dottoressa Sabrina Santaniello, consigliere Omceo Roma e vice presidente Cao Roma.


-Dottoressa Santaniello, in quale modo Cao Roma è stata accanto a quanti non hanno potuto effettuare controlli odontoiatrici a causa della pandemia da Covid?


“Noi dentisti, su indicazione della Fnomceo, in particolar modo della Cao Nazionale, siamo stati invitati a tenere aperti gli studi per le urgenze odontoiatriche, evitando in tal modo ulteriori spostamenti dei cittadini che avrebbero gravato sui pronto soccorso, già oberati da pazienti Covid. Siamo rimasti a disposizione telefonica dei pazienti per supportarli e rassicurarli, intervenendo in studio solo nei casi da noi giudicati urgenti e non differibili e solo dopo accurato triage telefonico. L’Omceo Roma, inoltre, ha inviato un documento con le indicazioni Operative per la prevenzione da contagio Sars-Cov-2 ai propri iscritti. Le cure dentali, infatti, sono di primaria importanza per la salute, pertanto, come dimostrato dai vari Dpcm che si sono susseguiti nelle diverse fasi della pandemia, la nostra attività professionale non è mai stata interrotta proprio perché le prestazioni che eroghiamo sono considerate ‘essenziali'”.


sabrina santaniello

Quali sono state le maggiori difficoltà che avete riscontrato, in particolare durante il lockdown?


“Gli studi dentistici sono da sempre luoghi sicuri e sin dal primo momento di questa nuova emergenza sanitaria si sono strutturati ed organizzati per diventare massimamente efficienti. Hanno osservato indicazioni operative per la prevenzione da contagio ancora più rigide di quelle successivamente imposte dal Governo, per mantenere la salute e la sicurezza di tutti i pazienti. Gli studi dentistici hanno seguito regole anti Covid come codice primario di ogni accesso in studio e questo è ciò che ha contraddistinto, sin dall’inizio, ogni scelta o comportamento di chi in esso vi lavora. Gli odontoiatri si sono inoltre impegnati a proteggere l’Italia dal collasso sanitario, adempiendo ad ogni obbligo di sanificazione e di igienizzazione, con grande sacrificio e spirito di abnegazione anche per aumento della spesa economica legato al consumo massivo di dispositivi di protezione individuale, di cui la quasi totalità dei dentisti si è fatta carico senza gravare sui pazienti. Il tributo pagato dagli odontoiatri alla pandemia non è insignificante, sia in termini di perdita di posti di lavoro, soprattutto tra i dentisti più giovani impegnati come collaboratori, sia in termini di risorse economiche investite per rendere più stringenti i protocolli e le, già severe, procedure di disinfezione”.

-Quali sono i soggetti che hanno risentito maggiormente di questa situazione?


“Se guardiamo alla cittadinanza, ovviamente ne hanno risentito i soggetti più vulnerabili che avevano necessità di visite preventive e follow up e che per diverse ragioni hanno dovuto rimandare le cure durante la pandemia. Per ciò che invece concerne più strettamente la nostra categoria, sicuramente a farne le spese sono stati soprattutto gli studi con giovani collaboratori, dove il calo delle prestazioni e la riduzione del lavoro ha fatto sì che questi non risultassero più necessari. Stessa situazione per i colleghi che si trovavano in difficoltà già prima della pandemia, costretti quindi a chiudere anticipatamente l’attività lavorativa con ricadute anche sul personale dipendente che è stato messo in cassa integrazione o addirittura licenziato”.


-Dottoressa Santaniello, sono previste iniziative di odontoiatria sociale per la popolazione?

“L’odontoiatra libero professionista continua, come sempre, ad aderire a campagne sociali come quella per la prevenzione del carcinoma orale, che attualmente non è più possibile svolgere nelle piazze ma prosegue rendendo partecipe la popolazione attraverso campagne di comunicazione di massa sull’importanza della prevenzione. A quella contro il carcinoma si affianca anche ‘Dentista sentinella contro la violenza di genere’, un progetto nato durante il mio primo mandato di Presidenza di Andi Roma, divenuto ora un importante piano di lavoro di Andi nazionale in collaborazione con Fondazione Andi Onlus, sostenuto sin dal principio anche dalla Cao Roma, con lo scopo di formare una rete di odontoiatri esperti nel riconoscimento precoce di segnali di violenza o abusi sia su donne, anche minori. Anche noi dentisti, grazie al ‘rapporto fiduciario medico-paziente’, durante la nostra attività libero-professionale possiamo intercettare casi di prepotenze e maltrattamenti, spesso consumati in ambito familiare, imparando a riconoscere, sul viso e nelle lesioni della bocca e dei denti, i segnali di sopraffazione, impedendo che a questi possano seguire lesioni ancora più importanti e dall’esito fatale. Se opportunamente formati anche i dentisti possono distinguere i traumi imputabili alla violenza da quelli accidentali e svolgere un importante ruolo nel sociale attraverso la prevenzione”.

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