“La profezia dell’armadillo”, ecco il trailer del film tratto dal libro di Zerocalcare

Dopo la presentazione al Festival di Venezia, il 13 settembre la pellicola arriva al cinema

ROMA – L’opera più conosciuta del celebre fumettista Zerocalcare in autunno sbarca al cinema. “La profezia dell’armadillo”, adattamento cinematografico dell’omonima graphic novel, sceneggiato dallo stesso Zerocalcare (insieme a Oscar Glioti, Pietro Martinelli e Valerio Mastandrea) verrà presentato in anteprima al Festival di Venezia nella sezione Orizzonti, per poi arrivare nelle sale italiane il 13 settembre. Diretto da Emanuele Scaringi il film ha come protagonisti due ragazzi della periferia romana Zero (Simone Liberati) e Secco (Pietro Castellito) alle prese con una realtà complessa e con le sue ripercussioni psicologiche. Nel cast anche Laura Morante (la mamma di Zero), Claudia Pandolfi, Kasia Smutniak, Diana Del Bufalo, Vincent Candela e il campione di tennis Adriano Panatta.

Sinossi ufficiale

Zero ha ventisette anni, vive nel quartiere periferico di Rebibbia, più precisamente nella Tiburtina Valley. Terra di Mammuth, tute acetate, corpi reclusi e cuori grandi. Dove manca tutto ma non serve niente. Zero è un disegnatore ma non avendo un lavoro fisso si arrabatta dando ripetizioni di francese, cronometrando le file dei check-in all’aeroporto e creando illustrazioni per gruppi musicali punk indipendenti. La sua vita scorre sempre uguale, tra giornate spese a bordo dei mezzi pubblici attraversando mezza Roma per raggiungere i vari posti di lavoro e le visite alla Madre. Ma una volta tornato a casa, lo aspetta la sua coscienza critica: un Armadillo in carne e ossa, o meglio in placche e tessuti molli, che con conversazioni al limite del paradossale lo aggiorna costantemente su cosa succede nel mondo. A tenergli compagnia nelle sue peripezie quotidiane, nella costante lotta per mantenersi a galla, è l’amico d’infanzia Secco.
La notizia della morte di Camille, una compagna di scuola e suo amore adolescenziale mai dichiarato, lo costringe a fare i conti con la vita e ad affrontare, con il suo spirito dissacrante, l’incomunicabilità, i dubbi e la mancanza di certezze della sua generazione di “tagliati fuori”.

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