Per la prima volta a Roma le sculture monumentali di Fernando Botero

Dal 10 luglio al primo ottobre la mostra diffusa dell'artista colombiano

Pubblicato:09-07-2024 17:51
Ultimo aggiornamento:09-07-2024 17:51

Botero a Roma
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Otto sculture monumentali di Fernando Botero in altrettante piazze del Centro storico di Roma. Per la prima volta, le grandi opere dell’artista colombiano, scomparso a settembre 2023, arrivano nella Capitale e saranno visibili dal 10 luglio, fino al primo ottobre.

IL PERCORSO

La mostra, curata da Lina Botero e realizzata dalla Fernando Botero Foundation in collaborazione con Il Cigno GG edizioni, Bam e Il Cigno Arte in collaborazione con il I Municipio e il Comune di Roma, si snoda lungo una passeggiata che va da piazza Mignanelli, dove vengono esposte due versioni dell’opera ‘Donna seduta’, passa per la basilica di San Lorenzo in Lucina con la scultura intitolata ‘Gatto’, poi arriva alla Terrazza del Pincio con ‘Donna distesa’ e ‘Venere addormentata’, prosegue in largo San Carlo con ‘Cavallo con briglie’ e si conclude in piazza del Popolo con le opere ‘Adamo (Uomo in piedi)’ e ‘Eva (Donna in piedi)’.

“In nome della famiglia e della Fondazione ringrazio Roma per questa mostra. Siamo onorati e commossi di poter portare le sculture di mio padre in questa città meravigliosa per il primo evento importante che facciamo dopo la sua scomparsa. Queste otto sculture sono state esposte in più di 25 città del mondo, tra cui Parigi nel 1992, New York, Los Angeles, Madrid, Berlino, Venezia, Honk Hong e Shangai. È la prima volta qui a Roma e per noi è una occasione straordinaria di celebrare l’importanza dell’Italia nella vita di mio padre, che l’ha sempre considerata una seconda patria”, ha detto Nina Botero, intervenuta questa mattina alla presentazione dell’evento a Palazzo Ripetta insieme, tra gli altri, alla presidente del I Municipio, Lorenza Bonaccorsi, e all’assessore capitolino alla Cultura, Miguel Gotor.

IL LEGAME CON L’ITALIA

Botero, ha raccontato ancora la figlia Nina, arrivò in Europa nel 1952 come “studente povero di 19 anni. Un anno lo passò a Madrid. “Ma poi una mattina in una libreria vide le immagini di un’opera di Piero della Francesca e sentì un colpo di fulmine”. Pochi giorni dopo era a Firenze, dove rimase per due anni a studiare la pittura del Quattrocento. “Fu quella per lui l’influenza principale, ciò che gli fece capire la sua fascinazione innata per il volume”.

Arrivò poi la scultura, nel 1973, e l’amore per Pietrasanta e i suoi artigiani, dai quali “rimase impressionato. Capì che quello per lui sarebbe diventato un posto importante e nel 1983 comprò la sua casa, dove ha trascorso anche quattro mesi l’anno a lavorare”.

ROMA E BOTERO

Il suo stile inconfondibile oggi si staglia nello spazio di alcune tra le piazze più conosciute del centro di Roma, visibili liberamente da tutti, “come lui amava”. Botero “ci porta a riflettere sulla soggettività che la bellezza deve continuare ad avere”, ha detto l’assessora alla Cultura del I Municipio, Giulia Silvia Ghia, che, da storica dell’arte, ha fortemente voluto questa mostra a Roma, nonostante le difficoltà del momento. “Il Giubileo è alle porte e dovevamo individuare luoghi che non verranno coinvolti dai lavori giubilari- ha detto- Stanotte verranno installate le ultime due opere in piazza del Popolo”.

Così, “la bellezza di questo artista si unirà a quella della città, è un evento eccezionale”, ha aggiunto la minisindaca, Lorenza Bonaccorsi. “Credo che questa occupazione dello spazio, delle piazze, sia l’idea di fondo che anima questa mostra: mettere l’arte a disposizione di uno sguardo immediato del cittadino e del turista senza la mediazione museale”, ha aggiunto infine l’assessore capitolino alla Cultura, Miguel Gotor.

L’idea del Municipio è di lanciare l’hashtag #boteroaroma con l’immagine dell’opera preferita per comporre un album social delle otto grandi sculture di Fernando Botero a Roma.

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