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Venezia, Toninelli risponde a Brugnaro: “Si prenda la responsabilità di chiudere alle grandi navi”

Toninelli chiede a Brugnaro di indicargli "in che modo si può risolvere il problema da domani"

Pubblicato:09-07-2019 14:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:30

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MADDALONI (CASERTA) – “Da domani non è possibile chiudere alle grandi navi a meno che non me lo chieda il sindaco e se ne prenda le responsabilità”. Lo dice il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli rispondendo, a margine di una visita a un cantiere della Napoli-Bari a Maddaloni (Caserta), al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro sulle grandi navi.

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“Io non mi assumerò mai la responsabilità – aggiunge – di far passare una nave con sopra 3mila o 5mila turisti in una canale stretto chiamato canale petrolio perché è un sito industriale con petroliere che vanno avanti e indietro. Se una grande nave da crociera si scontrasse contro una petroliera si verificherebbe una strage immane”. Un rischio, questo, che il ministro non vuole correre “assolutamente”.


Toninelli chiede a Brugnaro di indicargli “in che modo si può risolvere il problema da domani” e si dice disponibile a proporre “un emendamento nel decreto sicurezza bis per chiudere Venezia alle grandi navi già da domani. Ma poi – avverte – deve prendersi lui la responsabilità di chiudere la crocieristica e degli eventuali danni al contesto occupazionale di Venezia. Brugnaro rappresenta i cittadini di Venezia, quindi se vuole che da domani ci sia questa chiusura del canale a tutte le grandi navi deve dirmelo lui. Poi, se la Lega è d’accordo, il problema è chiuso”.

Il ministro spiega come sia “talmente evidente” il problema della sicurezza a Venezia da considerare “scellerata l’ipotesi Marghera”. Quindi, insiste: “sono profondamente stanco degli insulti e delle inutili e fasulle polemiche da parte di Brugnaro, che è andato evidentemente oltre lo straparlare”, ricordando che il ministero sta lavorando a una “soluzione definitiva per un porto crocieristico che porterà le navi definitivamente fuori dalla Giudecca. Ma – avverte – ci vogliono 5 anni e intanto noi stiamo cercando dei siti per far non far passare più da San Marco una percentuale sempre più ampia di grandi navi”.

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