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Rifiuti, Roma uscirà dall’emergenza la prossima settimana: è caccia per gli impianti all’estero

Per metà della prossima settimana la municipalizzata dovrebbe essere in grado di chiudere i conti con i rifiuti del passato

Pubblicato:09-07-2019 13:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:30
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ROMA – Salvo sorprese (che nessuno si augura) legate ad eventuali manutenzioni o rallentamenti negli impianti, la prossima settimana Roma dovrebbe uscire dall’emergenza legata alla mancata raccolta dei rifiuti. Dopo l’ordinanza regionale di venerdì scorso e, la contestuale messa a disposizione di spazi di trattamento, smaltimento e termovalorizzazione da parte di tutti gli impianti regionali, gli operatori di Ama hanno potuto iniziare l’opera di pulizia della città non solo dai rifiuti prodotti “ordinariamente” ogni giorno ma anche da quelli che si sono accumulati “nel passato” e non raccolti proprio a causa dell’assenza di impianti dove spedirli per il trattamento.

Il tavolo tecnico che si è svolto ieri in Regione ha sancito l’esistenza di una disponibilità da parte degli impianti regionali (e dei due tmb abruzzesi di Aciam e Deco) a ricevere rifiuti di Roma per un quantitativa di 1.200 tonnellate superiore al fabbisogno della Capitale. Questo surplus sta consentendo ad Ama di raccogliere nelle strade anche una parte dell’immondizia dei giorni scorsi ma non basta.

Per completare la pulizia straordinaria della città servono spazi negli impianti per altre 700 tonnellate circa, Ama conta di potere arrivare a dama con il turno domenicale del tmb di Rocca Cencia in modo da trattare 750 tonnellate di rifiuto indifferenziato. Insomma, per metà della prossima settimana la municipalizzata dovrebbe essere in grado di chiudere i conti con i rifiuti del passato e tornare a dedicarsi alla raccolta, al trattamento, e al successivo smaltimento e alla termovalorizzazione dei rifiuti prodotti in via ordinaria ogni giorno.


Un’altra buona notizia agli uffici di via Calderon de la Barca l’ha recapitata il commissario della E.Giovi, Luigi Palumbo, comunicando che dalla prossima settimana i due tmb di Malagrotta potranno tornare a trattare 100 delle 500 tonnellate ridotte da fine maggio per manutenzione degli impianti. Tuttavia, la macchina del ciclo di gestione dell’indifferenziato va continuamente tenuta sotto controllo, perché non mancano le avvisaglie di criticità nonostante ordinanza della Regione.

In particolare, il termovalorizzatore di Acea a Sanvittore (unico impianto di incenerimento del Lazio) ha comunicato di avere esaurito tutti gli spazi disponibili, pertanto Ama se vuole ricevere aiuti dai tmb del Lazio deve cedere a questi parte degli “spazi” contrattualizzati con la multiutility per bruciare il combustibile solido secondario generato dal trattamento dei rifiuti urbani. In questo modo, ad esempio, Rida Ambiente ha potuto aumentare di 90 tonnellate alla settimana la ricezione del talquale romano.

Tuttavia, questo non può bastare a garantire l’equilibrio per il lungo periodo, soprattutto perché ad agosto il termovalorizzatore andrà in manutenzione e diminuirà le tonnellate di rifiuti in ingresso da bruciare, per questo Ama (che ha aperto al suo interno un tavolo di emergenza in funzione h24) sta trattando in queste ore con alcuni termovalorizzatori di Svezia e Bulgaria dove inviare fino a 100mila tonnellate l’anno di css e di rifiuti indifferenziati.

In questo modo la municipalizzata riuscirebbe in un sol colpo a bypassare il “tappo” costituto dalla saturazione dell’impianto di Acea, trovare un luogo dove inviare i flussi generati dal tritovagliatore di Ostia (consentendo così il suo funzionamento per tutte le 300 tonnellate autorizzate), nel caso in cui la trattativa con Herambiente avesse esito negativo, e liberarsi dal rischio di non sapere dove mandare dall’1 agosto le 300 tonnellate al giorno trattate dai due tmb abruzzesi, che dal 31 luglio non potranno più ricevere altri camion visto che per quella data le 70mila tonnellate contrattualizzati a gennaio saranno esaurite.

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