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Londra, dopo Davis si dimette anche il ministro degli Esteri Boris Johnson

Il ministro Davis con delega alla Brexit aveva annunciato nella notte le sue dimissioni

Pubblicato:09-07-2018 08:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:21

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ROMA – Dopo le dimissioni del ministro per la Brexit David Davis, anche il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson ha rinunciato al suo incarico. “Questo pomeriggio il primo ministro ha accettato le dimissioni di Boris Johnson da segretario degli Affari esteri” ha annunciato in una nota l’ufficio della premier Theresa May.

Le dimissioni sono state comunicate circa mezz’ora prima di un intervento in parlamento della May, chiamata a presentare il suo piano per Brexit.

David Davis, ministro con delega alla Brexit, aveva annunciato nella notte le sue dimissioni

David Davis, ministro con delega alla Brexit, aveva annunciato nella notte le sue dimissioni in polemica con la linea adottata dalla premier Theresa May nelle trattative con Bruxelles, giudicata troppo morbida. Davis e’ un elemento chiave della compagine che sostiene il governo conservatore britannico: esponente di punta della corrente Tory euroscettica, l’ormai ex ministro non ha digerito l’esito del Consiglio dei ministri di venerdi’, nel quale May aveva imposto la sua nuova strategia piu’ conciliante. Nella scia di Davis, convinto che May abbia dato all’Ue “troppo e troppo facilmente”, ha rassegnato le dimissioni anche il sottosegretario Steve Baker. Le scelte dei due esponenti di governo, non ancora ufficializzate da Downing Street, sono state annunciate dalla ‘Bbc’.


Corbyn attacca May: “Il suo governo una nave che affonda”

Il governo di Theresa May è “una nave che affonda”: parola del leader laburista Jeremy Corbyn, intervenuto oggi alla Camera dei Comuni, in occasione della presentazione della linea dell’esecutivo conservatore su Brexit. Alla Camera dei Comuni, a fronte della critiche, May ha difeso la propria linea. “Questa è la Brexit giusta” ha detto la premier: “Lasceremo l’Unione Europea il 29 marzo 2019”. Il capo del governo ha poi sottolineato che “negli ultimi due anni” ha ascoltato “ogni idea e versione possibile su Brexit”.

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