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L’avvocata di Salvini: “Open Arms abbandonata? È stata accudita, quasi coccolata”

Le parole di Giulia Bongiorno, legale del vicepremier Matteo Salvini, a Palermo, al termine dell'udienza del processo Open Arms

Pubblicato:09-06-2023 18:57
Ultimo aggiornamento:09-06-2023 20:10
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ROMA -“Credo che oggi abbiamo fatto un passo avanti verso la possibilità di dimostrare, anche in tempi rapidi, la condotta dell’Italia nei confronti di Open Arms. Oscar Camps ha ammesso davanti a tutti che riceveva dalla guardia costiera continue richieste di disponibilità e continue sollecitazioni a farli sbarcare: era sufficiente attestare le condizioni mediche. Credo che con quelle dichiarazioni una parte del processo sia finita”. Lo ha detto Giulia Bongiorno, legale del vicepremier Matteo Salvini, a Palermo, al termine dell’udienza del processo Open Arms.

“Si è sempre detto che la Open Arms era assolutamente abbandonata, oggi invece è stato dimostrato che la nave era al centro dell’attenzione da parte di tutte le autorità – ha aggiunto Bongiorno -. Ha ricevuto più mail nelle quali si diceva che se fossero state attestate le condizioni di salute sarebbero scesi subito e ci sono delle telefonate nelle quali i medici dicevano di essere pronti a dare aiuto e soccorso, bastava attestare le loro condizioni”.

Secondo la legale di Salvini, che per i fatti dell’agosto 2019 è accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio, “forse questa è l’udienza che in assoluto ha fatto emergere in maniera nitida, più delle altre, quanto in realtà la Open Arms sia stata accudita e direi – ha aggiunto – quasi coccolata”.
E infine: “Questa nave era come sotto monitoraggio con aerei che sorvolavano per dare una mano, Merkel disponibile a chiedere un aiuto a livello europeo, la Spagna che diceva di essere disponibile a ricevere e l’Italia che diceva ‘se state male veniamo’. L’esatto opposto della ricostruzione fornita dal capo d’imputazione, che parla di una nave abbandonata“.


Per Bongiorno dall’udienza di oggi “invece viene fuori in maniera assolutamente chiara che Camps in realtà parlava con le autorità europee, che in Italia si pensava alla redistribuzione, che la Spagna offriva porti e che la guardia costiera scriveva: ‘se state male scendete’. Quindi – ha concluso – non si capisce perché non sono scesi subito”.

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