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Giulia Tramontano uccisa con 40 coltellate, aggredita alle spalle: i primi esiti dell’autopsia

Giulia Tramontano è stata colpita da Alessandro Impagnatiello con 37-40 coltellate, di cui due letali alla gola. Nessun colpo ha raggiunto la pancia dove si trovava il bimbo a cui l'assassino ha impedito di nascere

Pubblicato:09-06-2023 16:40
Ultimo aggiornamento:11-06-2023 16:17

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BOLOGNA – Sarebbero tra le 37 e le 40 le coltellate con cui è stata colpita Giulia Tramontano, la 29enne uccisa al settimo mese di gravidanza la sera di sabato 27 maggio dal suo compagno Alessandro Impagnatiello, padre del bambino che la donna portava nella pancia e che si sarebbe chiamato Thiago. È questa una delle prime risultanze emerse dall’autopsia, effettuata oggi a Milano, sul corpo della ragazza che è stato ritrovato la mattina dell’1 giugno coperto di sterpaglie vicino ad alcuni box auto in via Monte Rosa a Senago, provincia di Milano, dove la coppia viveva nell’appartamento di via Novella in cui Giulia è stata uccisa. Le coltellate sono state tutte dirette sulla parte superiore del corpo, in particolare al collo. Nessuna ha raggiunto il ventre della donna in cui si trovava il bimbo di sette mesi a cui Alessandro Impagnatiello ha impedito di nascere.

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GIULIA COLPITA ALLE SPALLE, ALESSANDRO HA MENTITO

La donna è stata colpita alle spalle, quindi è stata colta di sorpresa da Alessandro Impagnatiello. Si è trattato di una sorta di agguato, dunque, come avevano subito sospettato i magistrati nei giorni scorsi a partire dall’analisi di alcune macchie di sangue trovate con il luminol sulle pareti di casa. Alessandro Impagnatiello, duque, non è stato sincero nel riferire la dinamica del delitto: nella sua confessione farneticante aveva detto che la donna si era tagliata mentre preparava dei pomodori e che a quel punto lui avrebbe preso in mano il coltello e l’avrebbe colpita alla gola. La donna, invece, racconta l’autopsia, sarebbe stata colpita con i fendenti diretti alla gola con l’assassino che si è avventato su di lei da dietro. Quindi colpita a tradimento alle spalle: questo è probabilmente il motivo che spiega l’assenza di difesa da parte di Giulia, che infatti non ha urlato e non ha riportato ferite da difesa: non ne ha avuto la possibilità.

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DUE I COLPI LETALI, GIULIA NON SI È DIFESA

Le coltellate con cui Alessandro ha colpito la donna (il coltello usato è un coltello da cucina con lama di sei centimetri che l’uomo ha poi lavato e rimesso dentro il ceppo portacoltello che stava sopra al mobile del forno in cucina) sarebbero complessivamente 37-40. Di queste, almeno due sarebbero state quelle mortali, ovvero quelle che hanno colpito la carotide e la succlavia, cioè un’arteria che si trova sotto la clavicola. C’è anche qualche ferita lieve al viso. Altri colpi hanno raggiunto la regione dei polmoni. L’analisi sul corpo di Giulia non ha fatto emergere ferite alle mani, segno che abbia tentato di difendersi. Non ne ha avuto il tempo e la possibilità.

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L’ORA DEL DECESSO È INCERTA

Dall’autopsia di oggi non si hanno ancora certezze sull’ora del decesso. Alcune risposte sono più difficili da ottenere anche per via delle ampie zone di bruciatura sul corpo di Giulia provocate da Alessandro Impagnatiello nel tetantivo di far sparire il cadavere: l’uomo ha raccontato di aver tentato due volte di dar fuoco al corpo, con della benzina. Prima in casa nella vasca da bagno e poi nel box auto. Ulteriori risposte arriveranno da tutti gli accertamenti ed esami sui campioni prelevati oggi, a partire dagli esami tossicologici ed entomologici.

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