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‘Furore’ con Paola e Chiara alla guida del Roma Pride 2023: percorso, strade chiuse e deviazioni bus

Si parte alle 15 da piazza della Repubblica con il tradizionale corteo, che attraverserà il Centro storico a piazza Venezia

Pubblicato:09-06-2023 16:06
Ultimo aggiornamento:10-06-2023 15:06

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ROMA – Un Pride destinato a fare… ‘Furore’. Anche nel 2023 Roma torna a urlare la sua voglia di diritti e libertà, nell’ormai classico appuntamento di giugno: e saranno proprio le popstar Paola e Chiara, storiche icone della comunità lgbt, le madrine del RomaPride di quest’anno che prenderà il via domani, sabato 10 giugno, alle 15 a piazza della Repubblica con il tradizionale corteo, che attraverserà il Centro storico toccando il Colosseo per arrivare tra i Fori Imperiali e piazza Venezia. Ma il Pride 2023 sarà quantomai ‘diffuso’, con l’allestimento del villaggio La Pride Croisette alle Terme di Caracalla che ospiterà fino al 18 giugno dibattiti politici, presentazioni di libri e anche spettacoli teatrali, musicali e di cinema. E poi, domani sera, la festa ufficiale a Rock in Roma con il ‘Rock Me Pride’ powered by Muccassassina, con Paola e Chiara che si esibiranno a Capannelle dopo aver guidato il corteo nel pomeriggio al ritmo di ‘Furore’, una delle loro hit di maggior successo nonché inno del Pride di quest’anno.

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A presentare l’edizione 2023 del RomaPride sono stati in una conferenza stampa nell’Hotel W Rome di via Liguria il portavoce Mario Colamarino, il responsabile Partnership & Sponsor, Stefano Mastropaolo e il direttore artistico, Diego Longobardi, con guest star le madrine Paola e Chiara che parteciperanno alla sfilata con vari interventi musicali.


ROMA PRIDE, PARTENZA ALLE 15 CON 34 CARRI

Alla grande parata di domani, dedicata alla ‘QueeResistenza’, parteciperanno 34 carri, con in testa quello del coordinamento dedicato a Roma e ai suoi monumenti guidato dalla drag queen Tsunami, che per ‘aiutare’ il ministro Eugenia Roccella e il suo dicastero della Natalità proverà a fertilizzare uomini e donne ricorrendo a dei ‘riti magici’ goliardicamente appresi dalla santona di Trevignano. Presenti poi il trenino delle Famiglie Arcobaleno, i carri di Cosmopolitan, W Rome, Disney, American Express, Durex, Procter&Gamble, Ben & Jerry’s e gli immancabili carri del Circolo Mario Mieli, dedicato ai 40 anni dell’associazione, e del Muccassassina.

ROMA PRIDE, IL PERCORSO

La grande parata del Roma Pride si snoderà per le vie di Roma sabato 10 giugno alle ore 15.00 con il seguente percorso: Piazza della Repubblica – Viale Luigi Enaudi – Pazza dei Cinquecento – Via Cavour – Piazza dell’Esquilino – Via Liberiana – Piazza S. Maria Maggiore – Via Merulana – Via della Statuto – Piazza Vittorio – Via Emanuele Filiberto – Viale Manzoni – Via Labicana – Piazza del Colosseo – Via dei Fori Imperiali – Largo Corrado Ricci – Via dei Fori Imperiali (Incrocio via San Pietro in carcere).

ROMA PRIDE, STRADE CHIUSE E DEVIAZIONI BUS

Sul fronte viabilità, divieti di sosta (eccetto veicoli al servizio di persone con disabilità o con targa diplomatica) nei punti di partenza e arrivo del corteo e su via Liberiana. E poi, temporanee chiusure lungo il percorso. 

In particolare, alle 13,30 è prevista la chiusura di piazza della Repubblica, alle 15,30 la chiusura graduale del percorso interessato dalla manifestazione, alle 19 l’arrivo dei carri in via dei Fori Imperiali e l’inizio della graduale riapertura al traffico delle vie attraversate ad eccezione chiaramente di via dei Fori Imperiali e di via Cavour (tratto da largo Venosta a largo Corrado Ricci).    

Per quel che riguarda il trasporto pubblico, dalle 13,30 alle 20 circa, sono previste deviazioni o limitazioni per le linee C3, H, 3NAV, 5, 14, 16, 40, 50, 51, 60, 64, 66, 70, 71, 75, 82, 85, 87, 105, 117, 170, 360, 590, 649, 714 e 910. 

IL VILLAGGIO DEL ROMA PRIDE A CARACALLA

Il RomaPride, ha commentato Colamarino, “è un grande evento che non riguarda solo una giornata, perché l’organizzazione dura tutto l’anno. Quest’anno avremo anche un villaggio, La Pride Croisette alle Terme di Caracalla, dove alle 18.30 verrà a trovarci il sindaco. Il Pride quest’anno lo abbiamo immaginato come un evento diffuso in tutta la città”.

Come ha spiegato il portavoce “ci sarà ovviamente il corteo, che partirà domani alle 15 da piazza della Repubblica con 34 carri, 12-13 in più dell’anno scorso quando hanno partecipato 900mila persone; quest’anno vogliamo fare ancora meglio perché Roma merita un grande Pride, sempre più internazionale, diffuso e largo nel tempo. Anche la scelta della festa ufficiale a Capannelle con Rock Me Pride va in questo senso. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato a partire dal Comune di Roma, con il sindaco Gualtieri, l’assessore Onorato e la delegata Grassadonia”. L’appuntamento è per domani pomeriggio: “Ci saranno tanti carri, sponsor, persone, faremo festa ma anche politica portando in strada la nostra cultura e le nostre idee, inondando Roma di gioia”.

“Pride significa essere orgogliosi di ciò che si è, il primo punto è l’accettazione”, le parole di Paola Iezzi. “Ci si guarda allo specchio a un certo punto della vita e ci si accetta e ama in ogni piccolo anfratto della propria personalità, cercando di cambiare ciò che non ci piace e accettando quello che per noi va bene. Il Pride è bello proprio per questa presa di coscienza di ciò che si è e gridarlo alle persone in piazza: inondare la città con l’amore e l’orgoglio di ciò che si è è una cosa bellissima, una delle manifestazioni più belle che si possano fare”.

Il legame di Paola e Chiara con il ‘mondo arcobaleno’ è sempre stato forte, e ultimamente con il ritorno sulla scena musicale delle due sorelle milanesi ha ripreso a rinsaldarsi: “Ringraziamo la comunità lgbt+ per la forza e il coraggio, l’atteggiamento e il fatto di essere resilienti anche in posti spesso non aperti a tutte le sfumature arcobaleno: sono un’ispirazione costante per noi e questo invito al RomaPride è il coronamento di un vero e proprio sogno- spiegano le due popstar- Noi abbiamo aperto il primo Pride nel 2001 a Milano quando eravamo veramente quattro gatti ed essere pro-community non era ‘fancy’ come oggi, ma il legame è nato da subito, quasi inconscio. Purtroppo chi non ha subito l’esser messo parte, il non venire accettato o l’essere snobbato non può capire davvero, per questo vi ringrazieremo sempre per la forza incredibile e l’energia che trasmettete al mondo”.

Per Chiara, infatti, “il vestito migliore che si può indossare è proprio la fiducia in se stessi insieme all’accettazione di sé che aiuta anche gli altri a liberarsi dalle costruzioni mentali, come se fosse una catena dell’amore, un’ispirazione a non avere paura di essere se stessi. Questa non è solo una festa, siamo qui per celebrare la rivendicazione dei diritti fondamentali per una società più giusta, aperta e inclusiva”.

COLAMARINO: ROCCA OSTAGGIO PRO VITA, FARSA SURREALE

“Sicuramente non devo nessuna scusa e nessun grazie alla Regione Lazio. La storia del patrocinio è un disastro che però ci ha mostrato il volto della destra nella nostra regione, che finora con Rocca si era visto poco. Quando abbiamo chiesto il patrocinio come ogni anno, abbiamo chiesto alla Regione il riconoscimento ufficiale del Pride come di una manifestazione di tutti i cittadini del Lazio: era stato concesso e infatti lo avevamo annunciato nella prima conferenza stampa. Poi lunedì scorso i Pro Vita hanno fatto un comunicato dove attaccavano Rocca, con un video quasi minaccioso pubblicato sui loro canali dal tenore ‘ricordati chi ti ha portato lì’, delineando quindi un quadro di rapporti anche nel Lazio, oltre al livello nazionale già noto, tra la destra e questi gruppi”, ha detto Colamarino, ricostruendo la vicenda del patrocinio della Regione Lazio, prima concesso e poi ritirato.

Da lì, ha proseguito Colamarino, “è partita una girandola di dichiarazioni fino alla surreale farsa con il presidente Rocca che ci ha chiesto di scusarci con lui per averlo a suo dire manipolato, ma siamo noi che chiediamo le sue scuse per averci emarginato una volta in più e per aver complicato la vita a una comunità che ha già sofferto tantissimo”.

Per il portavoce del Pride “il vero problema per queste persone non è la maternità surrogata ma la genitorialità da parte di persone dello stesso sesso: finché non capiremo questo non ne usciremo e loro continueranno a usare l’utero in affitto come pretesto. Noi siamo complessi, loro invece usano poche parole e concetti semplicistici, per questo sarà importante domani essere tantissimi e far loro capire che sono in netta minoranza”.

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