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ROMA – Il Tar Lazio ha respinto il ricorso di alcune associazioni confessionali contro l’eliminazione dell’obbligo di prescrizione medica della cosiddetta “pillola dei cinque giorni dopo” per le ragazze minori: anche chi ha meno di 18 anni potrà dunque recarsi in farmacia senza ricetta e prendere il contraccettivo, che le associazioni che hanno fatto ricorso chiedevano di equiparare a un farmaco abortivo.
Soddisfazione per la sentenza è stata espressa da Filomena Gallo, segretario dell’associazione Luca Coscioni, Mirella Parachini e Anna Pompili, ginecologhe dell’associazione Luca Coscioni e di Amica: “Il tribunale fa riferimento alla letteratura internazionale, che assume come dato di evidenza il meccanismo d’azione del farmaco e la sua rispondenza ai criteri stabiliti per i farmaci dispensabili senza obbligo di prescrizione, affermando che il ricorso delle associazioni cattoliche era basato solo su opinioni e su un unico studio, peraltro discutibile da un punto di vista metodologico. È auspicabile – continuano Gallo, Parachini e Pompili – che le opinioni e le posizioni ideologiche personali, ovviamente legittime, non abbiano diritto di cittadinanza nella pratica medica e nella ricerca scientifica, che hanno come unico fine la salute delle persone”.
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