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La Regione Lombardia riapre le Rsa con test e tamponi preventivi

Gallera: "Totale sicurezza e strutture specifiche di transito per i positivi"

Pubblicato:09-06-2020 16:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:27

Giulio Gallera
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ROMA –  Test sierologici e tamponi preventivi per i nuovi accessi; presa in carico in appositi centri Covid dei positivi; percorsi di screening e di formazione continua per gli operatori. Su queste basi l’assessore al welfare della Lombardia, Giulio Gallera annuncia la riapertura “in totale sicurezza”, secondo la delibera approvata oggi dalla Giunta regionale, delle Rsa-Rsd in Lombardia assieme alla disciplina delle attivita’ di neuropsichiatria e di sostegno alle dipendenze a seguito dell’emergenza Covid. Le visite agli anziani nelle residenze sono consentite solo in situazioni di particolare necessita’ e devono essere concordate e autorizzate dal Gestore. “Questo provvedimento e’ stato costruito con un approfondito confronto con le associazioni dei gestori- ha aggiunto Gallera- e individua percorsi specifici per l’accesso alle strutture. Nelle scorse settimane, le Ats della Lombardia hanno disposto l’esecuzione di tamponi a tappeto per ospiti e operatori in servizio, con l’isolamento o il ricovero all’occorrenza dei casi positivi”.

LE NUOVE PROCEDURE

Le nuove procedure prevedono un’accurata verifica preliminare volta ad escludere la presenza di sintomi sospetti per Covid-19 e/o l’esposizione a casi Covid-19 nei precedenti 14 giorni e la valutazione della possibilita’ di effettuare un efficace isolamento domiciliare. Al paziente presso il suo domicilio viene effettuato il tampone naso-faringeo e test sierologico per Covid-19, prevedendo, al contempo, l’isolamento a domicilio del paziente stesso per il periodo di tempo intercorrente tra l’esecuzione dei prelievi e l’ingresso in struttura. Con sierologia e tampone negativo i test verranno ripetuti dopo 14 giorni e permetteranno l’accesso definitivo in struttura se ancora entrambi negativi. Con sierologia negativa e tampone positivo il paziente sara’ preso in carico in strutture sanitario apposite, in accordo con l’utente (o con il suo legale rappresentante) e il Medico di medicina generale e coinvolgendo i familiari. Con sierologia positiva e tampone negativo sara’ prolungato l’isolamento fiduciario e dopo si potra’ procedere all’ingresso dell’ospite. Con sierologia positiva e tampone positivo sara’ disposto il ricovero. Ai guariti da coronavirus provenienti da altre strutture rispetto alla Rsa di destinazione sara’ permesso l’ingresso. Ricoveri in struttura specifica per i pazienti “in attesa di negativizzazione”. 

Il provvedimento della giunta regionale lombarda disciplina anche percorsi di formazione specifica per gli operatori, screening e controlli accurati delle loro condizioni di salute con il divieto di accesso alla struttura in caso di sintomatologia riferibile al Covid. Lo stesso vale per i fornitori di servizi o di prestazioni. Lo stesso provvedimento disciplina anche la ripresa delle prestazioni dei servizi dell’area della Salute mentale (Psichiatria, Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza), della Disabilita’ e delle Dipendenze. Si puntera’ su telemedicina e teleriabilitazione e ciascuna struttura dovra’ predisporre un piano organizzativo di emergenza che tenga conto della necessita’ di formare gli operatori sull’evolvere della pandemia e l’uso corretto dei Dispositivi di protezione individuale. “Particolare attenzione- dice ancora Gallera- deve essere posta alla semi residenzialita’ perche’ rappresenta, da un punto di vista epidemiologico, la situazione piu’ rischiosa in quanto l’utente frequenta due ambiti differenti per periodi lunghi (casa e servizio) e a questo si aggiungono anche i tragitti di percorrenza”.


Nei centri psicosociali e negli ambulatori vanno mantenute tutte le procedure messe in atto per prevenire l’infezione durante la fase acuta del contagio. La continuita’ terapeutica dovra’ essere garantita non solo attraverso contatti diretti, che sono comunque soggetti all’obbligo di distanziamento e di utilizzo dei Dpi, ma anche attraverso interventi domiciliari e contatti in remoto (telefonate, videochiamate ed altre modalita’ telematiche). Le ASST dovranno garantire, all’interno delle strutture sistemi di videochiamata e videoconferenza. Nei servizi che si occupano di dipendenze infine dovranno essere osservate e mantenute tutte le indicazioni ed i comportamenti che sostengono l’accesso alle strutture delle persone in modo regolamentato e il distanziamento sociale.

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