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Conte pensa agli ‘Stati generali’, altri a sostituirlo con…

L'editoriale del direttore Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:09-06-2020 14:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:27

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ROMA – “Ci troviamo di fronte ad una fase nuova… l’approssimazione sarebbe un errore devastante. Prima era giusta la ricerca continua di un ‘punto di equilibrio’. Ora non è più così”. Parola del vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, nelle ‘due chiacchiere’ pubblicate dal Foglio. “È inutile girarci attorno – spiega una fonte Dem- gli Stati generali che Conte ha organizzato in fretta e furia da solo, senza sentire nessuno, hanno creato una frattura con il Pd. Ora sta al premier ricucire in qualche modo…”.

Situazione da allarme rosso per il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, perché altre ‘voci’ Dem di peso anticipano un altro scenario: “Franceschini ha rotto con Conte e sta lavorando alla sua sostituzione potendo già contare su chi già da tempo pensa la stessa cosa: Luigi Di Maio e Matteo Renzi”. Bisogna aspettare, magari sperando che gli Stati generali falliscano, si trasformino in un boomerang per chi li ha promossi. In questo schema, di fronte ad una situazione economica e sociale destinata ad aggravarsi, “Franceschini, capo delegazione Pd, avanzerebbe la candidatura a premier del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini; con l’accordo di Di Maio, che diventerebbe vicepremier e potrebbe così riprendere la guida del M5S, e Renzi che si toglierebbe di mezzo un possibile competitor nella sua area elettorale di riferimento, liberal e di centro moderato”.

E Conte? “Potrebbe fare il ministro degli Esteri”. Fantapolitica? “Può sembrare, ma invece è uno scenario a cui stanno lavorando”, insiste la fonte Dem. In casa M5S non si grida allo scandalo, si sottolinea che “difficilmente il Movimento potrebbe mollare la guida del Governo al Pd”. Impossibile? “Difficile”, ribatte il ‘grillino’. Da quanto si è appreso, una simile strategia non sembra trovare il consenso del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che però di fronte ad un accordo su un nuovo premier Dem come farebbe a dire no? Il quadro politico è in evoluzione, tocca al premier Giuseppe Conte trovare la via d’uscita, magari come suggerisce il nuovo libro di Renzi: la mossa del cavallo.


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