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Il premio Morrione al Film Festival di Toronto con ‘Tabù Hiv’

La giornalista sarà a Toronto la settimana prossima, dove il 15 giugno presenterà il suo lavoro insieme al presidente dell'Associazone Amici di Roberto Morrione, Giovanni Celsi

Pubblicato:09-06-2018 11:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:14
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ROMA – Da Roma all’Italian Contemporary Film Festival di Toronto per raccontare un tema globale, che va oltre i confini: quello dell’Aids, indagato dalla giornalista Giulia Elia nell’inchiesta ‘Tabù Hiv‘, vincitrice dell’ultima edizione del premio Roberto Morrione. “In Italia ogni anno 4000 persone si scoprono sieropositive, e dal momento che le cure più moderne rendono la carica virale non rilevabile, portando a zero il rischio di contagio, il problema è evidente” spiega la giornalista, nata a Roma 27 anni fa, raggiunta al telefono dall’agenzia ‘Dire’.

La giornalista sarà a Toronto la settimana prossima, dove il 15 giugno presenterà il suo lavoro insieme al presidente dell’Associazone Amici di Roberto Morrione, Giovanni Celsi. “Ho scelto quest’argomento perché non ne sentivo mai parlare, e anche affrontando con i miei amici la possibilità di fare un test o meno emergevano sempre paure, non si conoscevano bene i rischi, il tema era sempre un po’ coperto di mistero…” spiega ancora Elia. 


La sua ricerca parte dal caso giudiziario di Valentino Talluto, accusato di aver trasmesso consapevolmente il virus responsabile dell’Aids a decine di donne e ragazze, attraverso rapporti sessuali.

“Quella notizia è stata trattata in modo sbagliato, con un’attenzione morbosa verso quello che veniva chiamato ‘l’untore’, una terminologia che a me non piace perché non fa che aumentare lo stigma verso i sieropositivi” dice Elia. “Volevo parlare con le ragazze contagiate perché la storia è emblematica delle maggiori problematiche che circondano la patologia: se questa persona ha potuto trasmettere il virus a un grandissimo numero di donne, significa che la diffusione di contraccettivi è bassissima, che non si è consapevoli dei rischi a cui si va incontro avendo rapporti sessuali con una persona che, anche se conosci, potrebbe non sapere di avere il virus. È un discorso importante che non è culturalmente diffuso in Italia, manca l’educazione sessuale, all’affettività, al sesso protetto”. 

Il premio Roberto Morrione, giunto quest’anno alla sua settima edizione, è rivolto a giovani con meno di 31 anni e finanzia la realizzazione di inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale rilevanti per la vita politica, sociale o culturale dell’Italia.

La presenza del ‘Morrione’ a Toronto è già al terzo appuntamento” spiega alla ‘Dire’ Giovanni Celsi. “Si tratta di un’occasione importante” non ci limitiamo a finanziare i progetti d’inchiesta ma diamo agli autori anche tutoraggio giornalistico, tecnico e legale e li aiutiamo a promuovere i lavori sul piano nazionale e, in questo caso, internazionale”.

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