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Lavinia Montebove investita all’asilo, sentenza più vicina ma resta rischio prescrizione

La piccola Lavinia dal giorno dell'incidente, nel 2018, è in stato vegetativo. La mamma: "Speriamo in una sentenza prima dell'estate inoltrata"

Pubblicato:09-05-2023 14:19
Ultimo aggiornamento:09-05-2023 15:45
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lavinia investita all'asilo
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ROMA- La prossima udienza si celebrerà il 19 giugno, mentre il prossimo 22 maggio ci sarà una verifica dei documenti del fascicolo processuale. Si avvicina la sentenza di primo grado che potrebbe arrivare prima dell’estate inoltrata. Lo ha deciso la giudice Eleonora Panzironi nell’udienza ‘tecnica’ che si è tenuta al tribunale di Velletri ieri per il processo in corso sul caso della piccola Lavinia Montebove, investita da una macchina nel 2018 a 16 mesi all’asilo nido “La Fattoria di Mamma Cocca” e da allora in stato vegetativo irreversibile. Imputate per l’accaduto sono la maestra Francesca Rocca, accusata di abbandono di minore e l’investitrice Chiara Colonnelli, che deve rispondere del reato di lesioni colpose gravissime.

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Le udienze sono riprese dopo 4 mesi di stop per legittimo impedimento della conducente, che ha da poco partorito. Il giudice ha respinto le richieste delle parti che chiedevano una nuova perizia sull’incidente, l’ascolto di una minore presente il giorno dell’investimento e un nuovo confronto testimoniale. Tutto respinto perché la situazione ricostruita fino ad oggi in 11 udienze di primo grado appare, evidentemente, chiara.


Il processo era finalmente partito dopo lo stop del covid, ma il rischio prescrizione non è del tutto scongiurato. “Speriamo di ottenere giustizia. Speriamo. Questo è solo il primo grado e dobbiamo correre perché il rischio prescrizione non è scongiurato”, dichiara Massimo Montebove, papà della piccola Lavinia. Se la sentenza arrivasse in estate andrebbero infatti calcolati altri mesi tra deposito delle motivazioni e l’Appello che sarà nel 2024 e poi c’è la Cassazione: si rischierebbe dunque di essere al limite. La prescrizione estinguerebbe il reato decorso il tempo corrispondente al massimo della pena edittale stabilita dalla legge e quindi sarebbe di circa 7 anni e mezzo ed è da valutare inoltre l’impatto della Riforma Cartabia.

Finito il primo grado il rischio si abbassa, ma poi dipenderà dalla Corte di Appello”, precisa l’avvocato della famiglia, Cristina Spagnolo che aggiunge: “Il giudice nell’ultima udienza ha sciolto la riserva sulle istanze istruttorie integrative che erano state presentate dalle parti. Ha ritenuto che il compendio probatorio acquisito sia già sufficiente e ha rigettato le istanze. Quindi ha fissato una udienza interlocutoria il 22 maggio per la verifica dei documenti inseriti nel fascicolo del dibattimento e una successiva udienza, il 19 giugno, nella quale le parti saranno chiamate a discutere. Noi siamo molto soddisfatti perché finalmente Lavinia potrà avere una sentenza e questo potrà avvenire prima dell’estate”.
Speriamo che dopo tutto questo tempo si arrivi alla possibilità di una sentenza prima dell’estate e siamo felici del fatto che il giudice abbia presto questa decisione. Durante il processo è stato già detto e fatto per capire e conoscere la verità dei fatti, non serviva altro. Giustizia per Lavinia!”, dichiara la mamma della piccola, Lara Liotta.

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