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VIDEO | Con ‘The liberation project’ luglio nel nome di Mandela

Dal 9 al 24 luglio andrà in scena il 'Friendship and Solidarity Tour 2019', uno show musicale, culturale e politico che unirà Sudafrica, Italia e Cuba

Pubblicato:09-05-2019 15:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:26

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https://youtu.be/D_wLdhrAwtc

ROMA – Canzoni partigiane e di libertà, contro ogni razzismo e oppressione, muri o populismi che calpestino la solidarietà: a portarle in tour da Ferrara a Napoli, da Milano a Bologna, da Reggio Emilia a Collegno, sarà ‘The Liberation Project’, show musicale, culturale e politico che unirà Sudafrica, Italia e Cuba.

Il ‘Friendship and Solidarity Tour 2019’, questo il nome scelto per i concerti, in programma dal 9 al 24 luglio, è animato dall’impegno e dalla rete di collaborazioni create da Dan Chiorboli, musicista nato a Ferrara da famiglia partigiana e cresciuto in Sudafrica negli anni dell’apartheid. Negli spettacoli si ballerà a ritmi up-tempo e sincopati, afro, caraibici e partigiani, intonando le canzoni di libertà pubblicate a ottobre a Johannesburg nei tre cd di ‘Songs that made us free’.


Trentasette brani, con 142 artisti di 18 Paesi e collaborazioni di primo piano: da Phil Manzanera, chitarrista dei Roxy Music già co-produttore dei Pink Floyd, fino a Juan De Marcos, icona del collettivo cubano Buena Vista Social Club. “Con questi concerti festeggeremo luglio, che da sempre è il mese dedicato a Mandela, per altro nel 25° anniversario della fine del regime di apartheid e dell’avvento della democrazia” spiega all’agenzia ‘Dire’ l’ambasciatore del Sudafrica, Shirish Soni, a margine della presentazione dell’iniziativa oggi a Roma.

 


“Dobbiamo la nostra libertà a partner internazionali che hanno compiuto sacrifici enormi per porre fine al razzismo, colpendo duramente il razzismo, come i cubani combattenti in Angola e in altri Paesi dell’Africa, e come gli italiani, che si sono opposti al colonialismo e all’apartheid”.

A parlare di alleanze tra i popoli, di orizzonti che la cultura può aprire e di una solidarietà che attraversa l’Atlantico è stato anche l’ambasciatore di Cuba, Josè Carlos Rodriguez Ruiz, ospite della presentazione romana. “Più di un milione e mezzo di africani sono arrivati a Cuba come schiavi e allora la nostra è una relazione storica, viscerale” sottolinea il diplomatico, a colloquio con la ‘Dire’. “Gli africani ci hanno dato una forza enorme e oggi come segno di solidarietà e giustizia circa 5mila cubani lavorano in 28 Paesi del continente: sono tecnici, cooperanti, ingegneri e medici, lavorano a sud del Sahara mentre nelle nostre università migliaia di africani stanno studiando, preparandosi a costruire il futuro dei loro Paesi”.

A ‘The Liberation Project’ aderiscono anche artisti italiani, da Cisco Belotti, ex Modena City Ramblers, a Roberto Formignani, di The Bluesmen. L’iniziativa è stata poi selezionata da Jovanotti per alcune partecipazioni al suo prossimo tour a luglio e agosto. Gli appuntamenti con la musica, “contro populismi e divisioni”, sottolinea l’ambasciatore Soni, “perché l’umanità è una sola e non ha frontiere”, rilancia il collega Rodriguez Ruiz, sarà in luoghi ricchi di fascino e in rassegne aperte al mondo: da Spazio Grisou a Ferrara al Festival Ethnos a Napoli, dal Parco della Certosa a Collegno in provincia di Torino a ‘Villa Ada incontra il mondo’ a Roma, dal Botanique Festival a Bologna al Parco della rimembranza a Fallo in provincia di Chieti. Senza dimenticare il 18 luglio, in tutto il mondo il “Mandela Day“, da festeggiare in piazza Prampolini a Reggio Emilia, la città dove nel 1977 fu firmato il patto di solidarietà con l’African National Congress di Oliver Tambo e che otto anni più tardi si sarebbe proclamata – unica in Europa – “forza costituita contro il regime di apartheid.

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