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Omicidio Russo, Ferri (Unicusano): “Nel ’97 clima da caccia alle streghe”

"Gli investigatori cercavano anelli deboli della catena"

Pubblicato:09-05-2017 17:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:12

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ROMA – Nel ventennale dell’omicidio di Marta Russo, puntata speciale de ‘La Storia Oscura‘ su Radio Cusano Campus. Tra gli altri è intervenuto il professor Enrico Ferri, oggi docente di Filosofia del Diritto e Storia dei Paesi Islamici all’Università Niccolò Cusano.

“Mi sono laureato in Filosofia del Diritto col professor Sergio Cotta che dirigeva quell’Istituto a La Sapienza prima del tragico evento del 9 maggio 1997– racconta-. Quindi all’epoca dell’omicidio di Marta Russo ero lì e sono stato lì per tutto il periodo dell’indagine. Si respirava un clima da caccia alle streghe. Ho avuto la fortuna- ha detto il professor Ferri- di non trovarmi a Roma il giorno in cui è avvenuto il delitto. Ero infatti a Firenze a un convegno internazionale sul quale scrissi un articolo per L’Unità. Articolo che poi mostrai agli inquirenti quando mi chiamarono per sentirmi in merito a quanto accaduto. E dico questo perché in quella fase delle indagini, non solo hanno cercato la verità in un’unica direzione ma le cose sono andate molto peggio, nel senso che gli investigatori cercavano gli anelli deboli della catena“.

Ovvero, spiega Ferri, “quelle persone che non riuscivano in modo sicuro, certo, assolutamente incontestabile a provare che quel giorno e a quell’ora non si trovavano nell’Istituto di Filosofia del Diritto. Persone che furono sentite un mese, un mese e mezzo dopo, quando non è facile ricordare cosa si è fatto in un dato giorno. Insomma, vivemmo tutti con un’enorme pressione: dei media, della polizia, dei magistrati e dell’opinione pubblica, c’era pure da vergognarsi di frequentare in quel periodo l’Istituto di Filosofia del Diritto”.


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