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Ue. Eccellenza restauro e formazione, così Iscr celebra la Festa dell’Europa

Dal 1950 a oggi, ecco contributo Iscr a vecchio continente

Pubblicato:09-05-2017 16:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:12

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ROMA – Quasi novecento allievi provenienti dall’Italia e dal resto del mondo, di cui 116 europei, 24 stagisti dai Paesi Ue ospitati in cinque anni, collaborazioni con Università e Istituti nazionali e diversi progetti messi in campo sotto l’egida dell’Europa.

E’ un legame forte come solo la cultura sa assicurare quello che c’è tra l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro e il Vecchio continente, celebrato oggi con la Festa dell’Europa.

Un legame che il San Michele porta avanti dal 1950, quando l’Istituto ha aperto le sue porte a centinaia di studenti che si sono formati sulle tecniche di restauro di Cesare Brandi, storico direttore dell’Iscr. Da quel momento a oggi, gli esperti italiani hanno accolto e formato giovani da molti Pesi europei, contribuendo a far crescere un’eccellenza riconosciuta ormai in tutto il mondo.


I PROGETTI DELL’ISTITUTO

E se la formazione internazionale è da sempre uno dei pilastri del restauro italiano, l’Istituto salda la sua presenza in Europa anche grazie a diversi progetti dedicati all‘innovazione e all’high tech al servizio dei beni culturali. È il caso di Artek-Satellite enabled services for preservation and valorisation of cultural heritage che si è aggiundicato il bando dell’Agenzia spaziale europea. Insieme alla società Nais, capofila del progetto, l’Istituto ha messo a punto un progetto di conservazione, gestione e valorizzazione dei siti culturali più a rischio, da Villa Adriana a Civita di Bagnoregio, che grazie ad Artek potranno contare sulla precisione di satelliti e droni.

IL LAVORO NEI SITI ARCHEOLOGICI SOMMERSI

È invece tutto dedicato ai siti archeologici sommersi i-MareCulture, il progetto che vede l’Istituto Superiore lavorare fianco a fianco con diverse Università europee e internazionali, tra cui la capofila Cyprus University of technology, l’Aix Marseille Universitè e la canadese Concordia University.

Con il Programma Ue Med 2014-2020 l’Iscr porta avanti Blue-Med, il progetto che con l’aiuto e lo sviluppo di nuove tecnologie si propone di ideare, sviluppare e divulgare attività e programmi di gestione per la valorizzazione di Musei e Parchi Marini, con l’obiettivo di sostenere e favorire un turismo responsabile nei siti costieri e nelle isole del Mediterraneo. Con i tecnici del San Michele, un consorzio coordinato dal Regional Development Fund of the Region of Thessaly.

HORIZON 2020 E L’USO DELLE NANO PARTICELLE

Tra i fiori all’occhiello del programma Horizon 2020 c’è Nano-Cathedral, il progetto che vede l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro lavorare insieme al Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali e mette in campo l’uso delle nano particelle per la conservazione di materiali lapidei deteriorati negli edifici monumentali. Tra le sperimentazioni su scala europea, il Duomo di Pisa, la Cattedrale di Santa Maria di Vitoria Gasteiz in Spagna, la Cattedrale di Ghent in Belgio, il Duomo di Colonia in Germania e la Cattedrale di Santo Stefano, a Vienna.

Grazie alla sperimentazione, i risultati del progetto costituiranno un supporto completo e affidabile su scala europea per le istituzioni pubbliche o private che hanno la responsabilità della progettazione e dell’esecuzione di interventi conservativi e manutentivi sugli edifici storici. Sempre con Horizon 2020 l’Iscr è Advisory board per Heracles: Heritage resilience against climate events on site, il progetto vinto dal Cnr che studia soluzioni eco-innovative per aumentare la resilienza degli asset del patrimonio culturale ai danneggiamenti prodotti dai cambiamenti climatici. Tra i siti scelti per la sperimentazione ci sono Gubbio, Creta con il Palazzo di Cnosso e i monumenti con architettura veneziana della costa e il porto di Heraklion.

Un curriculum europeo non da poco, dunque, che fa entrare di diritto gli esperti del San Michele all’interno del Cen (European Commitee for Standardization). Come membro, l’Iscr collabora con tutte le sue professionalità alla stesura di normative europee e documenti di standardizzazione sulle tematiche relative ai beni culturali, dalla diagnostica ai glossari e le procedure di intervento conservativo.

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