ROMA – Museo del fallimento ovvero la più grande raccolta degli errori imprenditoriali al mondo. In esposizione oggetti e dispositivi che secondo i loro creatori avrebbero dovuto rivoluzionare il mondo e invece sono (per fortuna) stati archiviati come autentici flop.
Aprirà il prossimo 7 giugno a Helsingborg, Svezia, il primo grande Museo del fallimento. In mostra errori e orrori di alcuni “geni” del marketing mondiale. Oggetti raccolti, con la pazienza certosina di un collezionista, dallo psicologo del lavoro Samuel West. Dentro è possibile trovare un po’ di tutto dai rinomati Google Glass alle improbabili lasagne surgelate della Colgate, dalla terrificante maschera elettrica per il lifting alle penne Bic per sole donne. Non manca la Coca Cola Black al gusto di caffè, un antesignano degli smartphone dedicato all’uso esclusivo di Twitter e il tentativo di sbarcare nel gaming di Nokia.
Samuel West trova spazio proprio per tutti – al momento sono raccolti 60 esemplari – nella sua speciale mostra. Tralasciando i Google Glass, forse troppo all’avanguardia per l’odierno mercato, a Helsinborg è possibile fare un affascinante viaggio tra i prodotti che i consumatori di tutto il Mondo si sono persi. Eccone alcuni nel dettaglio.
Una leccornia garantita dal produttore
Ovvero lo “strumento” per consultare e interagire solo con Twitter. Costo modico del non poco ingombrante apparecchio 200 dollari
Prodotta dalla Coca Cola, la bevanda gassata non trovò alcun apprezzamento sul mercato. Letteralmente una “bomba” alla caffeina dal gusto pessimo
Una maschera di bellezza degna di un film sadomaso. Con i suoi elettrodi doveva stimolare i muscoli facciali producendo un effetto lifting. Flop pauroso
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