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Pd. I Millennials: daremo voce alla generazione esclusa

Dai social al Nazareno voci e volti dei 20 ragazzi chiamati in direzione

Pubblicato:09-05-2017 12:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:12

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ROMA – A dieci anni dalla nascita del Pd, coi 20 millennials scelti da Renzi, i ‘nativi democratici’ entrano nella stanza dei bottoni del Nazareno. Rigorosamente under 30, sono lo specchio di una generazione spesso incerta, precaria, esclusa dalle opportunità di chi li ha preceduti. Nel tempo dei selfie e dei social, coltivano l’ambizione di dare concretezza alle idee e voce a un’esperienza generazionale.

“Quando ero bambino passavo tantissimo tempo con i miei nonni, militanti di lungo corso, che mi trasferirono la passione. In particolare col mio nonno Rossano discutevamo di politica, mi faceva leggere i suoi libri collezionati dagli anni 60 con l’Unità e il quotidiano ogni mattina. Sviluppai delle idee, personali, diverse. Fu proprio la morte di nonno, che mi fece mancare quell’appiglio nel quale potevo “sfogare” la mia passione. Qualche mese dopo scrissi ad un giovane assessore del mio paese su Facebook per chiedergli come si faceva ad “entrare nel pd”. Così misi piede per la prima volta in una sezione”, ricorda Mirko Boschetti. Per Marco Pierini bisogna “dar voce nel dibattito politico del Pd alle speranze di una generazione – la mia – che a volte pare non esistere nelle priorità di molti”.

Lo stesso proposito dei colleghi: di Elisa Graffi, da Udine, di Beranrd Dika che “entra in punta di piedi con tanto rispetto per l’esperienza di molti perché c’è ancora tantissimo da imparare”. Per Gaia Romani “essere tra i 20 under 30 scelti per la Direzione Nazionale del Partito Democratico è un grande onore. Rimane ferma la consapevolezza che tanti altri ragazzi se lo meriterebbero, tanti ragazzi validi ( ma soprattutto amici ) che ogni giorno lavorano sul territorio e che hanno tanto da dire. A tutti loro il mio grazie. L’obiettivo è portare le loro voci ad essere ascoltate”. Umberto Costantini, sindaco di Spilamberto, si affida agli amici: “Avrò bisogno della vostra testa, avrò bisogno del vostro cuore e del vostro coraggio perché per rimettere in piedi un paese non basta un uomo, per rimettere in piedi un paese ci vuole una comunità intera. Ancora grazie mille ragazzi”.


Francesco Pedalino è felice. “Ho iniziato a fare politica perché un ragazzo pieno di entusiasmo, In camper, stava girando la “mia” Sicilia. Mi ha incuriosito. “Adesso” sono in Direzione Nazionale del mio Partito. Ripenso a quel ragazzo e a me. Lui non è cambiato, io forse si. Il mio impegno rimane lo stesso, quello di un giovane di Paterno’ che si avvicina alla Politica comunicata tra la gente normale, con il camper e tanta voglia di fare. Quello che non sa cosa siano le correnti ma che sa capire l’emozione di uno sguardo”. Per Ludovica Cioria, segretaria dei Giovani dem del Piemonte, “ieri e’ stata una giornata di prime volte: primo risotto (agli asparagi) della mia vita, primo incarico nazionale nel Partito Democratico (membro di Direzione) della mia vita. Non so bene come interpretare il tutto, ma di certo non ho mai vissuto una domenica cosi’ formativa”.

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