NEWS:

39 anni fa la scomparsa di Moro, lo storico: “Esempio di rigore morale per i giovani”

"Moro è stato un grande stratega- dice il professore Berardi di Unicusano- ha condizionato e determinato la politica interna e internazionale per oltre 20 anni"

Pubblicato:09-05-2017 09:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:12

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “È molto importante, durante una ricorrenza del genere, parlare di serietà e coerenza rispetto ai propri ideali. Insieme al rigore morale, sono questi i principi che hanno accompagnato la vita e l’azione politica di Aldo Moro. Principi difficili da trovare, oggi che la politica è cambiata. Ma andrebbero rispolverati e fatti analizzare ai più giovani”. Queste le parole rilasciate all’agenzia DIRE da Silvio Berardi, professore di Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Niccolò Cusano, in merito al anniversario dell’uccisione del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro, trovato senza vita il 9 maggio del 1978 nel bagagliaio di una Renault parcheggiata in via Caetani, a Roma.

“Moro – aggiunge il docente – è stato uno dei principali statisti della Prima Repubblica. Ha condizionato e determinato la politica interna e internazionale per oltre 20 anni, guidando il Paese in un periodo di grandi trasformazioni. Per primo ha compreso l’importanza di allargare la base elettorale della Democrazia Cristiana, per primo ha puntato sulla cooperazione con la sinistra moderata, ossia con i socialisti. E la stessa lungimiranza l’ha avuta quando è iniziato quel dialogo, destinato a non avere lo stesso successo, con il Pci, che dopo la svolta di Berlinguer aprì le porte a una linea non esclusivamente filo-sovietica. Una importante strategia, quindi, applicata con tempi e modi differenti”.

Un periodo storico, quello relativo agli anni ’70, che con le sue vicende e i suoi misteri è ancora oggetto di studi e riflessioni: “A livello storiografico – dichiara Berardi – l’età degli anni di piombo è una stagione che desta profondo interesse, anche in virtù delle ombre che ci lascia come eredità. Ci sono dei nodi irrisolti sul terrorismo di sinistra come su quello di destra, con la storiografia che si sta interrogando continuamente su molte di queste tematiche. E così le pubblicazioni dedicate alla figura di Moro, che sono numerose e costanti. Come il libro del 2016 di Massimo Mastrogregori (Salerno Editrice) dedicato proprio alla sua figura: una biografia politica che ripercorre tutta la stagione politica del democristiano più celebrato e discusso della storia repubblicana”.


Impossibile, per il professore, fare parallelismi tra il terrorismo di ieri e quello di oggi: “Sono concettualmente differenti. Quello italiano, che ha caratterizzato gli anni ’70 e buona parte degli ’80, era rappresentato da fenomeni eversivi di carattere politico-ideologico. Le stragi e la violenza si basavano su questi aspetti. Oggi invece – conclude Berardi – la sfida lanciata all’occidente è incentrata solo in parte sulla politica, o meglio, sulla geopolitica. Il vero punto di rottura ha a che fare con la religione”.

di Niccolò Gaetani, giornalista professionista

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it