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Cultura, al Friuli Venezia Giulia la presidenza della fondazione Dolomiti Unesco

TRIESTE - L'assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Mariagrazia Santoro è la

Pubblicato:09-05-2016 15:04
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:41

neve montagna
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neve_montagnaTRIESTE – L’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Mariagrazia Santoro è la nuova presidente della Fondazione Dolomiti Unesco. La nomina è stata formalizzata stamattina a Cortina d’Ampezzo dal consiglio di amministrazione che si è riunito per il rinnovo dei vertici dell’ente.
Santoro, che siede nel cda su delega della presidente Debora Serracchiani in rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia socia della Fondazione, succede a Richard Theiner, assessore all’ambiente, energia e urbanistica della Provincia autonoma di Bolzano. Santoro avrà come vice presidente Mauro Gilmozzi, assessore alle infrastrutture e all’ambiente della Provincia autonoma di Trento. Invariati gli altri componenti del cda: Daniela Larese Filon, presidente della Provincia di Belluno; Franco Mattiussi, assessore alle infrastrutture e grandi opere, viabilità, trasporti, turismo, motorizzazione civile e sicurezza stradale della Provincia di Udine; Federico Caner, assessore al turismo e commercio estero della Regione del Veneto; Claudio Pedrotti, presidente della Provincia di Pordenone.
Nel 2009 l’Unesco ha iscritto le Dolomiti tra i Patrimoni naturali dell’umanità. Si tratta di un bene complesso sia dal punto di vista geografico che amministrativo, composto da nove sistemi e esteso su 142.000 ettari in cinque Province e tre Regioni. Nel 2010 nasce, in accordo con Unesco, la Fondazione, il cui compito è garantire una gestione efficace del bene seriale, favorirne lo sviluppo sostenibile e promuovere la collaborazione tra gli enti territoriali che amministrano il proprio territorio secondo diversi ordinamenti.
Per i prossimi anni la Fondazione si è data una strategia di gestione del sito patrimonio dell’umanità orientata all’incremento turistico attraverso la fruizione delle Dolomiti secondo modelli ecologicamente sostenibili, basati sulla gestione dei flussi e sul potenziamento di una mobilità meno impattante. Dal punto di vista infrastrutturale andrà migliorato il trasporto pubblico, con l’utilizzo di mezzi a basso impatto.

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