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ROMA – “Se riesco ad azzerare il 2025 sono già un mago“. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in conferenza stampa dopo il Cdm che ha approvato il Def, ammette la difficoltà di fare previsioni sull’andamento dell’economia nei prossimi anni. Proprio nel documento approvato dal Consiglio dei ministri la previsione sul Pil “è stata già ridimensionata, ci siamo già adeguati notizie come quella di qualche giorno fa”. Poi ci sono “notizie come quella di qualche minuto fa”, con il presidente Usa Trump che annuncia il congelamento dei dazi per 90 giorni, che “potrebbero indurre al rialzo. Mi sono espresso contro i piani quinquennali che storicamente rischiano sempre di fallire perché l’economia ci riserva delle sorprese. Mi chiedete di pianificare tre anni? Qualcuno in Parlamento ha fatto una battaglia per arrivare al 2028… Ma di cosa stiamo parlando? Se riesco ad azzerare il 2025 sono già un mago. E’ tremendamente complicato calcolare gli impatti dei dazi diretti, indiretti in un paese come il nostro che è esportatore”, afferma Giorgetti.
“Questo Def viene adottato in una situazione molto complessa sotto l’aspetto economico globale, tutto ciò rende molto complicate e difficili, persino aleatorie, le previsioni di lungo ma anche quelle di medio termine”, afferma Giorgetti.
“Nel 2025 il Pil atteso è dello 0,6% e nel 2026 e 2027 sarà dello 0,8%“, annuncia il ministro. Nonostante il dimezzamento delle previsioni di crescita per l’anno in corso, il rapporto tra deficit e Pil “si mantiene al 3,3% nel 2025, come previsto nel Psb, al 2,8 nel 2026 e al 2,6% nel 2027. Il debito pubblico sul Pil previsto sarebbe pari a 136,6% nel 2025, 137,6 nel 2026 e 137,4% nel 2027 quando finalmente l’effetto di cassa dei crediti superbonus tenderà a sgonfiarsi e a liberare il debito di questo fattore”.
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