ROMA – Il Niger ha una nuova lingua nazionale: è l’hausa, la più parlata nel Paese del Sahel. La scelta è inscritta nella nuova Costituzione, denominata la “Carta della rifondazione”, all’articolo 12. Nel documento l’hausa è indicata come l’unica lingua nazionale, con uno status superiore a quello di altri 11 idiomi: zarma-Songhai, tamasheq, fulfulde, kanuri, arabo, tassawaq, tebu, buduma, gourmanchéma e songhai.
Dalla Carta, riferisce il portale di informazione ANiamey, scompare invece il francese. La lingua degli ex colonizzatori che hanno governato il Niger fino al 1960 diventa infatti una semplice lingua di lavoro.
La seconda lingua più diffusa del Paese è lo zarma-songhai, parlato soprattutto nell’ovest, anche a livello nazionale comunque più del francese, che è usato da circa il 13 per cento della popolazione.
LE SCELTE DEL PRESIDENTE DI TRANSIZIONE
In Niger è al potere dal 2023 una giunta militare, guidata dal generale Abdourahamane Tiani. Il suo governo è in rapporti tesi con Parigi. Come i vicini Burkina Faso e Mali, anche il Niger ha così lasciato l’Organizzazione internazionale della francofonia. Parallelamente diverse strade della capitale Niamey sono state ribattezzate con nomi locali e non più francesi. Adottata il 31 marzo, la “Carta della rifondazione” riconosce il generale Tiani come presidente di transizione, in carica per un periodo di 60 mesi.
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