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Zaia: “Giro di boa a fine mese. Dobbiamo convivere con il Covid”

Il presidente della Regione Veneto ha chiesto a Figliuolo altre dosi per accelerare la campagna vaccinale

Pubblicato:09-04-2021 14:03
Ultimo aggiornamento:09-04-2021 14:03

luca zaia
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VENEZIA – “Il giro di boa ci sarà in aprile. Il 30 aprile scade il dpcm e dobbiamo prendere atto che non possiamo più continuare con le restrizioni, ma dobbiamo iniziare un lavoro di convivenza con il virus che parte dal cittadino”. Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, intervenendo in merito alle riaperture, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale. “È stato riattivato il gruppo che ha steso le linee guida per rivedere tutte le linee guida varate in ottica di una maggiore semplificazione“, aggiunge poi l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin.

“HO CHIESTO A FIGLIUOLO ALTRE DOSI, 150.000 A SETTIMANA NON BASTANO”

Zaia ha chiamato il commissario della campagna vaccinale, il generale Francesco Paolo Figliuolo, chiedendo ulteriori vaccini. “Gli ho detto che ne abbiamo bisogno come il pane e lui si è impegnato a verificare– afferma il governatore-. Spero che il Governo, se si continua con queste forniture, decida di liberarsi le mani e andarseli a comprare”, rincara Zaia, assicurando che anche dopo le ultime vicende relative ad AstraZeneca non ci sono stati “grandi abbandoni”. Pertanto “ieri ho detto ai colleghi delle altre Regioni che se non lo vogliono noi lo prendiamo”.

Intanto, la prossima settimana è previsto l’arrivo di “13.000 dosi di AstraZeneca, cioè niente, 126.300 Pfizer, 14.000 Johnson & Johnson”, mentre “Moderna sembra addirittura che fino a fine mese non arrivi”, spiega Zaia. “Queste sono nozze fatte con i fichi secchi”. E rispetto alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, secondo cui le dosi in arrivo sono sufficienti per coprire velocemente i soggetti più a rischio, e quindi gli over 60 e i soggetti fragili, “se si continua con 150.000 dosi a settimana con le forniture di aprile noi non riusciamo a coprire nemmeno la metà delle classi tra i 70 e i 79 anni”, conclude Zaia.


“GLI PSICOLOGI FANNO IL VACCINO PER LEGGE, DRAGHI SBAGLIA ESEMPIO”

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ieri ha detto “di non vaccinare gli psicologi di 30 anni, ma ricordo che la vaccinazione per loro è obbligatoria in base all’ultimo dpcm. Forse l’esempio non è stato dei migliori” spiega il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Detto questo, “Draghi ha ragione a lamentarsi, ma deve essere chiaro”, continua Zaia ricordando che ci sono state tre fasi vaccinali, e che nella seconda fase è stata prevista la vaccinazione di personale scolastico, forze dell’ordine e lavoratori essenziali. Inoltre, “ci sono state settimane in cui AstraZeneca non si poteva usare per gli over 50 e noi abbiamo comunque consumato le scorte”, conclude Zaia, promettendo che la Regione diffonderà una relazione sulle categorie vaccinate, anche in risposta alle accuse mosse dagli esponenti del Partito democratico in Consiglio regionale.

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