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Da Bologna Lepore attacca: “I ristori sono elemosina, non salveranno le aziende”

Il candidato sindaco si schiera dalla parte di ristoratori, commercianti e operatori del turismo: "Le proteste hanno avuto anche forme non condivisibili, ma questi lavoratori meritano rispetto. Non è giusto che questo settore sia lasciato ai margini"

Pubblicato:09-04-2021 12:55
Ultimo aggiornamento:09-04-2021 12:55

matteo_lepore
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BOLOGNA – I ristori per turismo, commercio e ristorazione “sono un’elemosina e non servono a salvare le aziende. Mi permetto di rilanciare il grido di protesta del settore, il Governo metta in campo misure diverse da quelle adottate finora”. Lo dice chiaro e tondo l’assessore e candidato sindaco di Bologna Matteo Lepore, che si schiera così dalla parte di chi in questi giorni sta manifestando contro il Governo per la mancanza di aiuti al settore. “Le misure sono gravemente insufficienti- attacca Lepore, rispondendo oggi in Consiglio comunale all’interrogazione della capogruppo della Lega, Francesca Scarano- le regole vanno rispettate, ma questo settore rischia di sparire. Io invece non mi arrendo a questa idea, ogni impresa è da salvare: facciamo manifestazioni per le grandi aziende, dobbiamo fare lo stesso anche per la più piccola partita Iva”. Le proteste di Roma, cita Lepore, “hanno avuto anche forme non condivisibili. Ma questi lavoratori meritano rispetto. Non è giusto che questo settore sia lasciato ai margini”.

Come Comune di Bologna, afferma l’assessore, “continueremo a investire sul marketing territoriale e sulle agevolazioni sui dehors e la Tari, ma non basta. Dobbiamo far ripartire la città. E io sono fiducioso che questo accadrà, perché Bologna è molto amata: torneranno i turisti e torneranno gli studenti, ma le imprese saranno ancora vive?“, si chiede Lepore. Per questo, insiste l’assessore, “serve uno scatto d’orgoglio da parte di Governo e Parlamento. Il Comune di Bologna ha messo in campo una manovra straordinaria per aiutare famiglie e imprese, l’unico a farlo in Italia. Ma più di così non può fare”.

Secondo Lepore serve dunque “un decreto speciale per salvare il settore del turismo, del commercio e della ristorazione”, che preveda un sostegno “anche per i costi fissi e non basato solo sulle perdite“. Da questo punto di vista, attacca il candidato sindaco dem, “i ristori sono un’elemosina e non servono a salvare il settore”. Lepore appare invece più ‘morbido’ col Governo per quanto riguarda la cultura. La consigliera ex M5s Dora Palumbo gli chiede un commento sulle messe celebrate nei cinema. Ma l’assessore si tiene un passo indietro. “Non entro nella mischia e non mi metterò a fare polemica- dice Lepore- siamo sempre stati leali e collaborativi finora col Governo e la Regione. Credo che siano da prendere sul serio le parole del premier Draghi sulle riaperture e le vaccinazioni. Noi stiamo definendo un programma per l’estate, da maggio a ottobre, che darà un grande aiuto al settore. Ora però bisogna stringere i denti ed essere determinati ad accelerare, perché non ci siano altri ritardi”.


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