BOLOGNA – Sono durate molto più del previsto le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico risalente alla Seconda Guerra mondiale ritrovato a Bologna in via Bovi Campeggi, a due passi dalla stazione.
Il ‘bomba day‘ di ieri, alla fine, si è rivelata una giornata lunghissima e ha portato con sè più disagi del previsto. A partire dall’aeroporto Marconi, dove si sono registrate le maggiori criticità: alla fine i voli che hanno subito cancellazioni, deviazioni o ritardi sono stati più di 50. Al Marconi tante persone sono rimaste ‘bloccate’ a causa del prolungarsi delle operazioni di disinnesco. Qualche strascico anche stamattina, con lunghe code allo scalo . Problemi anche in stazione ieri, con diversi treni deviati.
I quasi 10.000 residenti della ‘danger zone‘, usciti di casa come da programma alle 7, sono potuti rientrare solamente passate le 17, quando sono terminate le operazioni di disinnesco, che sono state più complicate del previsto visto il pessimo stato di conservazione dell’ordigno.
La rimozione delle due spolette è stata particolarmente complicata, in particolare della seconda, per cui sono dovuti intervenire manualmente gli artificieri dell’Esercito. Il trasporto e il brillamento (nella cava ‘I laghi’ a Pianoro) sono stati effettuati questa mattina: la bomba è stata fatta brillare alle 12.30.
L’ordigno che è stato disinnescato era una bomba d’aereo MK IV da 500 libbre (213 chilogrammi, di cui 66 di esplosivo ad alto potenziale),era stato messo in sicurezza dall’Esercito già dal 15 marzo, quando erano intervenuti per circoscrivere l’area e realizzare attorno alla bomba una struttura di protezione.
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