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Veneto, il 3 luglio primarie per il nuovo segretario Pd

[caption id="attachment_48044" align="alignleft" width="247"] Il segretario uscente De Menech[/caption] PADOVA - Approvata

Pubblicato:09-04-2016 16:43
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:32

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veneto_pd

Il segretario uscente De Menech

PADOVA – Approvata per acclamazione (con conseguente rinuncia a contare contrari e astenuti) la proposta del segretario uscente Roger De Menech: le primarie-congresso per individuare il nuovo segretario regionale veneto dei democratici si terranno il prossimo 3 luglio. È stata così sciolta a Padova l’assemblea del Pd veneto. L’impasse è stato superato con la decisione di porre al voto la proposta del segretario dimissionario. Da statuto altrimenti l’assemblea avrebbe avuto 30 giorni di tempo dalle dimissioni di De Menech- rese operative proprio oggi- per trovare un sostituto all’unanimità.

Ci abbiamo provato tanto, con sette direzioni e due assemblee, e molti incontri informali“, ha sospirato De Menech, soddisfatto dell’approvazione della sua proposta che prevede tra l’altro che i segretari provinciali siano coinvolti nell’organizzazione del congresso. I dem hanno inoltre deciso la creazione di una commissione regionale per definire la linea politica riguardo al referendum costituzionale e a quello per l’autonomia.

Veneto - Santini

Giorgio Santini

L’assemblea odierna si era aperta all’insegna della tensione ed erano volate scintille. “O l’assemblea trova unitariamente un nome per il nuovo segretario sulla base del precedente congresso (febbraio 2014)- aveva detto il senatore Giorgio Santini prima di raggiungere l’accordo sul 3 luglio- ma questo non sembra probabile, oppure si fa un nuovo congresso”. Di diverso avviso l’ex consigliere regionale Claudio Rizzato, secondo cui la priorità è “ricostruire i circoli e girare il territorio per spiegare alla gente quello che il governo sta facendo di buono. Abbiamo un grande impegno, il referendum costituzionale”, aveva concluso Rizzato, convinto che il congresso non si dovesse fare prima del voto d’autunno. Ma i dem veneti hanno poi deciso diversamente.


di Fabrizio Tommasini, giornalista

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