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I fatti di Milano, la legge elettorale e la corruzione: parla Dambruoso

Video intervista al questore della Camera, Stefano Dambruoso (Scelta Ciovica)

Pubblicato:09-04-2015 17:06
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:15

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L’agenzia stampa Dire ha intervistato il questore della Camera, Stefano Dambruoso, spaziando su vari temi: dai recenti e tragici fatti del tribunale di Milano alla nuova legge elettorale passando per la piaga della corruzione.

Un uomo armato entra nel Tribunale di Milano e uccide tre persone: per alcuni parlamentari di Forza Italia c’è un problema ‘sicurezza’ nel nostro Paese, soprattutto in vista di Expo 2015.

“Oggi- risponde il deputato Stefano Dambruoso (Sc) già magistrato al tribunale di Milano oggi questore della Camera dei Deputati nella videointervista alla Dire (anche su www.dire.it)- bisogna esprimere cordoglio per le vittime della follia di un singolo. Associare il tema ‘sicurezza’ Expo all’episodio di follia di un singolo mi sembra solo speculazione politica”. Senza contare che “quelle persone che oggi hanno sollevato la questione sicurezza appartengono allo stesso gruppo politico che due anni fa occupava, senza armi naturalmente, lo stesso Tribunale di Milano per protestare contro le sentenze che riguardavano il loro leader politico. Questo è un modo che i rappresentanti del popolo non dovrebbero mettere in atto perché si delegittimano le istituzioni. Occupare in quel modo un Palazzo di Giustizia apre la via ad una pluralità di atteggiamenti che poi si trasformano anche in dissenso nei confronti di quanti lì lavorano”.


In questi anni, prosegue Dambruoso, “la politica legislativa è sembrata alla magistratura, non sempre fondatamente, fortemente delegittimante per l’operato; forse in questo c’era una chiusura corporativa, lo dico da legislatore e non da magistrato, ma anche questo può aver contribuito a delegittimare il lavoro di chi svolge una funzione fondamentale per la democrazia del nostro Paese”.

Alcuni esponenti di Scelta Civica, compreso il ministro dell’Istruzione, sono passati al Pd. C’è bisogno di riequilibrio nella compagine governativa?

“Noi abbiamo 25 deputati e nell’ultima settimana ne sono arrivati altri 2 dai Cinque stelle… che sta a dimostrare la nostra estraneità alle logiche tradizionali di fare politica- risponde Stefano Dambruoso (Sc) Questore della Camera dei Deputati nella videointervista alla Dire (anche su www.dire.it)- In prospettiva questi numeri possono diventare fondamentali- insiste Dambruoso- ed è quindi giusto che il nostro gruppo, più numeroso della Lega pari a quello di Sel, debba trovare una sua espressione più significativa nella compagine governativa. Abbiamo solo un sottosegretario e questo oggi, per 25 parlamentari, è un risultato minimale” conclude Dambruoso.

Voto di fiducia sulla legge elettorale per evitare la battaglia in Aula alla Camera?

“L’aula è fatta proprio per il dibattito democratico- risponde Stefano Dambruoso, (Sc) Questore della Camera dei Deputati nella videointervista alla Dire (anche su www.dire.it). Ci riempiamo la bocca della parola Democrazia… Ma è in Aula che c’è il dialogo, anche fortemente conflittuale, ma che mira a raggiungere un punto di compromesso. Il voto di fiducia, zittire il contraddittorio, non esprime il metodo democratico”.

Ma con il regolamento della Camera si può arrivare al blocco…

“Io condivido la necessità veloce per le riforme, come auspicato dal presidente del Consiglio, certo trovare un giusto punto di equilibrio non sarà facile” conclude sul punto Dambruoso.

La Guardia di Finanza ha presentato dati allarmanti sulla corruzione nel nostro Paese, di forte commistione con amministratori pubblici ed esponenti politici…

“La corruzione non si batte solo con i processi o innalzando le pene- dice Stefano Dambruoso (Sc) già magistrato ora questore della Camera dei Deputati nella videointervista alla Dire- c’è la necessità di un diversa maturazione culturale, di un approccio diverso nella gestione della cosa pubblica, che oggi purtroppo non appartiene alla maggioranza degli amministratori. In vista di questo rinnovamento- prosegue Dambruoso- sia dei singoli soggetti che del nuovo approccio culturale dei nuovi amministratori, è su questo che bisogna insistere. Innalzare le pene può essere un pannicello caldo del momento ma non è così che si batterà il fenomeno della corruzione”.

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