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(Foto Mattel)
ROMA – La prima è stata la chef stellata Rosanna Marziale, poi è stata la volta dell’astronauta Samantha Cristoforetti. Quest’anno è Sonia Peronaci, fondatrice del sito web di cucina Giallozafferano, a entrare tra le dodici donne prese a modello dalla Mattel per le sue ‘Barbie role models’, con le quali ogni anno dal 2018, in occasione della Giornata internazionale della donna, la casa produttrice della famosa bambola vuole ricordare alle bambine di tutto il mondo che “possono essere tutto ciò che desiderano”.
“La passione può rendere ogni sogno realtà”, è la citazione che accompagna il profilo di Sonia Peronaci sul sito della Mattel. Dal lontano 9 marzo 1959, Barbara Millicent Roberts, nota a tutti come Barbie, rappresenta un modello di donna moderna, al passo con i propri tempi, pronta ad adattare il proprio ruolo e i proprio compiti nella società. Chi non ha sognato di essere una rockstar o di indossare quella gonna reversibile che dopo l’ufficio consentiva di essere pronta ed elegantissima per una cena? Chi non ha desiderato di partire per un viaggio in camper on the road con le amiche o di fare un bagno in quella splendida vasca da bagno rosa?
Tutto all’insegna dell’indipendenza: Barbie ha sempre lavorato, ha sempre avuto un fidanzato ma mantenendo la propria autonomia e la propria casa. Attenta alle evoluzioni del ruolo delle donne nella storia recente, Mattel non poteva ignorare il problema del ‘gender gap’ e consapevole del potere che una bambola come Barbie ha nell’immaginario dei bambini, nel 2018 ha lanciato il progetto ‘Barbie Dream Gap Project’. Alla base dell’iniziativa ci sono studi che hanno dimostrato come già a partire dai sette anni le bambini inizino a perdere fiducia in sé stesse e come la mancanza di ruoli di rilievo nell’immaginario infantile influenzi la determinazione dei bambini, in particolare delle femmine, a perseguire progetti di vita ambiziosi. Il ‘gender gap’, insomma, inizia già nei sogni.
Insieme a Sonia Peronaci, figurano nella lista dei ‘role models’ 2022: Shonda Rhimes, produttrice televisiva statunitense e fondatrice della casa di produzione Shondaland; Ari Horie, imprenditrice di origini giapponesi che ha fondato nella Silicon Valley californiana la Women’s Startup Lab e Women’s Startup Lab Impact Foundation, che promuovono la leadership femminile; Pat McGrath, makeup artist britannica e fondatrice della Pat McGrath Labs; Melissa Sariffodeen, CEO e co-fondatrice della Canada Learning Code e della Ladies Learning Code; Adriana Azuara, messicana, fondatrice dell’azienda nel settore del benessere All4Spas; Doani Emanuela Bertain, brasiliana, insegnante e fondatrice di Sala 8; Jane Martino, australiana, co-fondatrice della Smiling Mind, sito web e app no-profit dedicati alla meditazione; Lan Yu, Fashion designer cinese; Butet Manurung (Indonesia) – fondatrice e direttrice, in Indonesia, di Sokola, organizzazione di volontari che offre programmi di istruzione alle popolazioni indigene, soprannominati ‘la scuola della giungla’; Tijen Onaran, tedesca, CEO e fondatrice della Global Digital Women e co-fondatrice della ACI Diversity Consulting, società di consulenza che sostengono i processi di inclusione e pari opportunità delle aziende; Lena Mahfouf, francese, digital creatore autrice di ‘Always More’, un libro sulla crescita personale e l’empowerment fondato sul motto ‘the positive calls the positive’.
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