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Come nasce un pacifista: Salvini e la comunicazione sulla guerra in Ucraina

Per la sua missione al confine, il leader leghista si è affidato a 'Ripartiamo Onlus' della giornalista Francesca Chaouqui, finita al centro del caso Vatileaks

Pubblicato:09-03-2022 08:33
Ultimo aggiornamento:10-03-2022 10:41

matteo salvini pace ucraina
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ROMA – La svolta pacifista di Matteo Salvini porta la firma di Francesca Chaouqui, la giornalista 40enne, già commissario delle finanze vaticane, poi al centro del caso Vatileaks. Dopo aver provato ad organizzare una missione di pace in Polonia con l’ambasciata italiana, la Caritas e Sant’Egidio – che lo hanno smentito – il leader della Lega ha ripiegato infine sulla ‘Ripartiamo Onlus’. A questa associazione ha affidato il compito di traghettarlo al confine della guerra. Ma non solo: di portarlo dal Salvini di ieri, putiniano e intransigente, all’uomo che invita gli italiani ad ospitare i profughi, tra una citazione del Papa e una di San Benedetto.

Che si sia trattato o meno di una conversione, rivolgersi direttamente a una società di comunicazione per impegnarsi nel sociale deve essergli sembrato utile anche a rinfrescare la propria immagine. Tanto più che la onlus è un ramo della società ‘View point strategy, Azienda internazionale di comunicazione’ fondata nel 2015 da Chaouqui.

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“L’associazione Ripartiamo Onlus – si legge nella home page del sito – intende perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale e culturale all’interno del territorio della Regione Lazio sia a livello nazionale che internazionale, promuovendo iniziative culturali e sociali. La mission è organizzare eventi, spettacoli e manifestazioni culturali che possano rappresentare occasioni di arricchimento per l’intera comunità; collaborare ad attività finalizzate allo sviluppo socio-culturale; sviluppare il dialogo e il confronto tra tutti i cittadini attorno ai valori dell’amicizia e della solidarietà, creando occasioni di dialogo e confronto con particolare attenzione ai giovani e ai loro bisogni”. Sociale misto a eventi e, appunto, comunicazione. La onlus, interpellata dalla Dire, invita a non strumentalizzare la vicenda specificando di “essere aperta a chiunque voglia dare il proprio contributo, da destra a sinistra, e di essere a disposizione di tutti, senza colori politici, con l’unico intento di dare una mano a queste persone”.

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