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Recovery, Cingolani: “Difficile soddisfare tutti, ma abbiamo occasione unica”

"Dobbiamo posizionare l'Italia nel posto giusto al mondo, deve essere leader fra dieci anni, un Paese attrattivo, sicuro e dove la qualità della vita non ha rivali".

Pubblicato:09-03-2021 11:57
Ultimo aggiornamento:09-03-2021 11:57

roberto cingolani
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ROMA – Nel lavoro per la stesura del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) “stiamo coinvolgendo tutti i ministeri perché gli sforzi non siano una somma verticale ma un impegno trasversale”, per arrivare “non a una sommatoria di indirizzi e progetti verticali ma per un cambiamento culturale”. Roberto Cingolani, ministro per la Transizione ecologica, lo dice intervenendo da remoto all’evento ASviS sul Piano nazionale di ripresa e resilienza e la Legge di Bilancio 2021.

“Il primo impatto della transizione ecologica sarà un cambiamento culturale” da perseguire “compartecipando le decisioni”, perché siamo di fronte “a un’occasione unica, quella del Recovery fund, che va sfruttata al meglio trovando un equilibrio fra istanze diverse”, dice Cingolani.

Certo, “sarà difficile soddisfare tutti ma abbiamo un’occasione unica per riprendere il cammino verso un punto al quale non possiamo esimerci dall’arrivare”, sottolinea il ministro.


SERVE TRANSIZIONE BUROCRATICA O SFORZI SARANNO VANI

“Ci serve una transizione ecologica, ma anche una transizione burocratica”, perché c’è “un’esigenza davvero formidabile di snellimento e semplificazione delle regole”, perché “possiamo avere un piano fantastico e anche grandi disponibilità per realizzarlo, ma ci servono regole che consentano di realizzarlo”. Ciò detto, prosegue Cingolani, “senza quella che chiamo transizione burocratica tutti nostri sforzi rischiano di essere non dico vani ma ridotti nell’efficacia“. Dobbiamo, insomma, “essere coscienti che possiamo avere delle idee fantastiche ma abbiamo bisogno di strumenti che ci permettano di mettere a terra queste decisioni”, precisa Cingolani.

“LAVORARE PER ITALIA LEADER SOSTENIBILITA’ FRA 10 ANNI”

Nella transizione verso la sostenibilità “l’Italia può essere un riferimento” a livello globale, quindi “dobbiamo posizionare l’Italia nel posto giusto al mondo, deve essere leader fra dieci anni, un Paese attrattivo, sicuro e dove la qualità della vita non ha rivali”. Per questo obiettivo, nel quadro della riscrittura del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) “spero si possano porre basi con il lavoro che stiamo facendo”, aggiunge Cingolani, parlando di un “work in progress, lavori in corso”.

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