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Coronavirus, “così i riders sono a rischio”: a Bologna si va verso i controlli

Sono ancora poche le ditte di food delivery che hanno dotato i riders di strumentazioni di sicurezza adeguate

Pubblicato:09-03-2020 12:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:07
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BOLOGNA – A Bologna consegne di cibo a casa “senza contatto” per evitare possibili contagi da coronavirus. Ma non tutte le piattaforme del food delivery hanno adottato questo accorgimento. Anzi, la maggioranza di chi opera in questo settore finora non lo ha fatto.

Di qui il pressing dell’assessore comunale al Lavoro Marco Lombardo, che annuncia controlli da parte di Palazzo D’Accursio. In un post pubblicato oggi Lombardo ringrazia le piattaforme che firmarono la cosiddetta Carta di Bologna, cioe’ Mymenu e Domino’s Pizza, “per avere raccolto il nostro appello, avere immediatamente attivato la modalita’ di consegna senza contatto (#contactlessdelivery) ed aver fornito dispositivi di protezione per la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori”.

Adeguare le attivita’ di consegna a domicilio alle misure straordinarie di contenimento del contagio– scrive ancora Lombardo- significa estendere ‘la nozione di dispositivi di protezione e sicurezza’ di cui all’articolo sei della Carta di Bologna. Rimango preoccupato- aggiunge l’assessore- del fatto che le stesse modalita’ non siano state ancora adottate da tutte le altre piattaforme che operano sul territorio bolognese e su queste, di concerto con il mio collega Alberto Aitini che ha la delega alla sicurezza, verificheremo la possibilita’ di fare controlli sul rispetto della normativa in vigore. Prima la salute e la sicurezza”.


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