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Dal 15 marzo al cinema “Un amore sopra le righe”, quando la vita si scrive a quattro mani

La recensione della commedia francese che segna l'esordio alla regia di Nicolas Bedos

Pubblicato:09-03-2018 14:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:36

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ROMA – E’ il 1971 quando Victor e Sarah si incontrano in un bar. Lui è uno scrittore a suo modo affascinante ma con poche prospettive, lei una brillante studentessa di lettere classiche. Tra i due scocca una scintilla destinata con il tempo a trasformarsi in un ‘amore irreversibile’. Ad unire i giovani, provenienti da un contesto culturale profondamente diverso, la scrittura, passione che renderà i primi anni passati insieme profondamente felici e stimolanti, e porterà Victor, anche grazie al supporto di Sarah, a diventare uno scrittore famoso. Non mancheranno crisi e colpi di scena durante 45 anni di vita passati insieme, che trasformeranno questa storia d’amore in una montagna russa d’emozioni, in cui la coppia non smetterà mai di tenersi idealmente per mano.

Commedia dissacrante sulla vita di coppia, “Un amore tra le righe” segna l’esordio alla regia dell’ attore e sceneggiatore Nicolas Bedos, che in questo caso si è trovato a lavorare contemporaneamente davanti e dietro la macchina da presa. E’ infatti lui ad interpretare il ruolo dello scrittore Victor Adelman, mentre nei panni di Sarah troviamo la sua compagna nella vita reale, Doria Tillier, all’esordio sul grande schermo. Il film nasce da un esperimento di scrittura che i due si sono divertiti a mettere in atto, giocando. Mentre Bedos fantasticava Tellier metteva nero su bianco. Il film però “non è un’autobiografia”, ha teso a precisare il regista, ma “una teatralizzazione” della vita che riguarda in egual maniera attori e personaggi.


Il risultato è un film ironico e pungente, a tratti provocatorio, che anche nei momenti in cui affronta temi difficili, come la demenza e il suicidio, riesce nella difficile impresa di strappare, con estrema leggerezza, un sorriso inaspettato. Al centro la figura femminile che nel film ha le sembianze di Sarah, voce narrante e burattinaia della storia, ragazza solo in apparenza insicura. Ed è alle donne che il regista ha deciso di dedicare il film, a quelle che decidono e che su quella decisione costruiscono un’intera vita.

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