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Dakar, info e diritti nell’App per migranti

ROMA - "E' un'app sociale, con i consigli

Pubblicato:09-03-2017 16:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:59

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ROMA – “E’ un’app sociale, con i consigli per evitare il più possibile i pericoli del viaggio e soprattutto con le proposte di un’alternativa per non partire”: Ababacar Seck, presidente dell’Associazione dei senegalesi di Torino, presenta alla DIRE il prodotto dell’hackathon di Dakar.

Una tre giorni tutta digitale, con sviluppatori, designer, associazioni e migranti. “Nei locali dell’Istitut Africain de Management (Iam) di Dakar c’erano 176 partecipanti, suddivisi in cinque squadre” racconta Ababacar: “La risposta è stata ottima, grazie al sostegno del Cisv e dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo ma soprattutto l’impegno di giovani talenti arrivati anche dal Camerun e dalla Guinea”.


L’appuntamento ha seguito una tre giorni che si era tenuta a Torino, a dicembre. Tre mesi dopo, informatici e web designer si sono confrontati per migliorare il primo modello di riferimento, rivolto in particolare ai giovani dell’Africa francofona. Le caratteristiche principali sono rimaste le stesse: l’approccio “open source” e la fruibilità anche con telefonini di prima generazione, in assenza di connessione internet.

“L’obiettivo è rendere i migranti consapevoli dei pericoli che potrebbero incontrare durante il viaggio, suggerendo gli itinerari meno rischiosi” spiega Ababacar. “Al tempo stesso sul display ci saranno tutte le informazioni sui corsi di formazione e le opportunità di lavoro, un contributo che può essere importante perché i giovani decidano di restare”.

I rischi del viaggio il presidente dell’Associazione dei senegalesi di Torino li conosce per esperienza personale. Come del resto le difficoltà alle quali i suoi connazionali vanno incontro pur raggiungendo l’Europa. “I senegalesi”, spiega Ababacar, “trovano più difficoltà rispetto ai migranti di altre nazionalità perché il nostro Paese non è in guerra e dunque le loro domande di asilo vengono respinte”.

Secondo uno studio presentato da Cisv in occasione dell’hackathon, nel 2015 sono stati circa 80 mila i giovani originari dell’Africa occidentale che hanno raggiunto il Mediterraneo.

Tra le tappe principali Dakar (nel 58 per cento dei casi), la capitale burkinabé Ouagadougou e la città nigerina di Agadez. “Quasi tutti gli intervistati”, sottolinea l’ong, “dicono di aver intrapreso il viaggio senza informazioni né sui rischi della partenza né sulle alternative in loco”.

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