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Migranti, Eurodeputati Pd: “I diritti umani non sono un optional”

I “rimpatri di massa” non sono accettabili, ha spiegato Cécile Kyenge, relatrice nel rapporto parlamentare sulle migrazioni.

Pubblicato:09-03-2016 17:10
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:08

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In occasione del dibattito parlamentare a Strasburgo su vertice Ue-Turchia di lunedì a Bruxelles la capodelegazione degli eurodeputati Pd, Patrizia Toia, e gli eurodeputati Antonio Panzeri, Cécile Kyenge, Silvia Costa e Pina Picierno, tra gli altri, hanno criticato duramente la bozza di accordo con Ankara per rimpatriare in massa i profughi arrivati in Europa. Per Patrizia Toia “riportare in Turchia i profughi che sono già arrivati in Grecia sarebbe contrario ad ogni principio umano oltre che a tutte le convenzioni internazionali. Non si può fare un crudele gioco dell’oca con i rifugiati che, dopo un percorso infernale, devono tornare alla casella di partenza. Noi non lo accettermo”. Inoltre, ha aggiunto, “non illudiamoci che una soluzione esterna ci liberi dalle nostre responsabilità di accoglienza e ricollocamento. Inoltre l’idea di di far partire la richiesta di asilo dai campi profughi in Turchia è accettabile solo con la garanzia che la procedura di scelta sia sotto responsabilità europea e con un ruolo per le organizzazioni internazionali Il dibattito al Parlamento europeo, ha spiegato Antonio Panzeri, membro della commissione Affari esteri, “ha espresso severe critiche alle conclusioni del vertice UE Turchia, che si è rivelato non all’altezza della sfida migratoria. L’impressione che sia emersa una sostanziale incapacità ad avere un orizzonte più ampio verso il quale volgere lo sguardo. E’ la fotografia di una Europa in deficit di statisti. il racconto di questo vertice può essere cosi riassunto: più penoso che fallimentare. Tutto ciò rischia di umiliare l’Europa e per tale ragione è indispensabile che si lavori sodo per modificare l’agenda e cambiare i contenuti del prossimo incontro del 17 marzo”.

I “rimpatri di massa” non sono accettabili, ha spiegato Cécile Kyenge, relatrice nel rapporto parlamentare sulle migrazioni. “E’ chiaro che noi come gruppo S&D siamo per il rispetto dei diritti fondamentali, lo ribadiremo in tutti i percorsi che riguardano questo accordo”, ha affermato Kyenge, tra questi diritti c’è “anche quello all’asilo: che sia rispettata la convenzione internazionale per cui si deve guardare alla persona e non ai rimpatri di massa”. Per la presidente della commissione Cultura, Silvia Costa, “il preaccordo tra Consiglio europeo e Turchia non sembra adeguato né dal punto di vista umanitario, né politico, né realistico” perché “i rifugiati sembrano un ingombro di cui liberarsi, o da trasferire in modo indiscriminato dalla Grecia alla Turchia, calpestando tutte le convenzioni internazionali sull’asilo e sull’infanzia e sulle persone vulnerabili, ma soprattutto il senso di umanità”. Per l’eurodeputata Pd, Pina Picierno, “qualunque accordo con la Turchia, a maggior ragione un accordo che stabilisce l’erogazione di fondi importanti, non deve prescindere dal rispetto dei principi fondamentali dell’Ue, dal rispetto per la dignità e la vita al riconoscimento della libertà di stampa. Queste condizioni al momento non sono soddisfatte, per questo sono estremamente critica”.


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