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In arrivo il bonus per acquistare strumenti musicali

Il contributo, inserito nella legge di stabilità, può arrivare fino a mille euro

Pubblicato:09-03-2016 15:47
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:08

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ROMA – Arrivano le indicazioni per gli studenti dei conservatori di musica e degli istituti musicali pareggiati che vogliono usufruire del contributo di mille euro per l’acquisto di un nuovo strumento musicale, previsto dalla legge di stabilità 2016. Con il provvedimento pubblicato oggi l’Agenzia delle entrate illustra come ottenere l’agevolazione e chiarisce le modalità con cui i venditori possono recuperare, tramite credito d’imposta, lo sconto riconosciuto agli acquirenti.

strumenti musicali

Chi può richiedere l’agevolazione – Possono usufruire del bonus gli studenti dei conservatori di musica e degli istituti musicali pareggiati, iscritti e in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi dovuti nell’anno accademico 2015-2016 o 2016- 2017, ai corsi di strumento secondo il precedente ordinamento e ai corsi di laurea di primo livello secondo il nuovo ordinamento. Per accedere al beneficio, erogato sotto forma di sconto sul prezzo di vendita dello strumento, gli studenti dovranno richiedere all’istituto un certificato di iscrizione che riporti alcuni dati principali (cognome, nome, codice fiscale, corso e anno di iscrizione, strumento musicale coerente con il corso di studi) da consegnare al rivenditore all’atto dell’acquisto.


Dal bonus al credito d’imposta – Prima di concludere la vendita i rivenditori dovranno comunicare all’Agenzia, utilizzando i canali telematici Entratel o Fisconline, il proprio codice fiscale, quello dello studente e dell’istituto che ha rilasciato il certificato di iscrizione, lo strumento musicale, il prezzo totale, comprensivo dell’imposta sul valore aggiunto, e l’ammontare del contributo. Il sistema verificherà l’ammissibilità al beneficio, nel limite delle risorse stanziate (15milioni di euro) e assegnate in ordine cronologico, e rilascerà un’apposita ricevuta relativa alla fruibilità, o meno, da parte dei venditori di un credito d’imposta pari al contributo riconosciuto agli studenti.

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