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Cibo e differenze, ecco come la vivono i bambini

ANCONA - "Vedere e toccare, il ricettario di San Tommaso". Un

Pubblicato:09-03-2016 15:44
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:08

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ricettario_bimbiANCONA – “Vedere e toccare, il ricettario di San Tommaso”. Un libro curioso, che racconta l’esperienza di un gruppo di alunni di diverse etnie, in una realtà complessa come può esserlo una scuola elementare di un quartiere periferico costruito vicino al mare e abitato da molti stranieri e pochi italiani, come quello di Lido San Tommaso di Fermo, nelle Marche. Nella scuola “Luigi Salvadori” l’insegnante Federica Marconi propone alle sue classi di esplorare le tradizioni gastronomiche dei Paesi di provenienza di ogni alunno.

“Mi si è aperto un mondo- racconta- qui abbiamo punte che superano il 90% di alunni di etnia straniera, e non sempre è facile trovare argomenti per valorizzarne le tradizioni. L’idea del ricettario mi è venuta perchè una volta, in classe, un alunno aveva portato pane arabo. Tutti, dopo una iniziale titubanza, ne avevano assaggiato un pezzo trovandolo squisito. Tutti, tranne uno. Un bambino che proprio non voleva saperne di mangiare quel pane. Avvertivo in lui una sorta di pregiudizio, probabilmente coltivato ascoltando le parole ed i ragionamenti dei più grandi, in famiglia. Ma vedendo che gli altri ne mangiavano e lo apprezzavano, si lasciò finalmente convincere e… Meraviglia delle meraviglie, appena messo in bocca, il suo volto si aprì in uno straordinario sorriso ed esclamò: ‘davvero buono questo pane arabo'”.

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