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Comites: “Dare agli italiani la possibilità di tenere cittadinanza”

SAN MARINO - “Scegliere la cittadinanza sammarinese, rinunciando a quella italiana, non è un atto d’amore”, equivale piuttosto

Pubblicato:09-03-2016 13:41
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:07

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SAN MARINO – “Scegliere la cittadinanza sammarinese, rinunciando a quella italiana, non è un atto d’amore”, equivale piuttosto a rinnegare uno dei propri genitori. Diego Renzi, presidente del Comites San Marino, in un incontro con i cronisti, spiega le richieste che il Comitato degli italiani residenti all’estero ha avanzato per modificare la legge sulla naturalizzazione e cittadinanza che si appresta a essere affrontata in seconda lettura in Consiglio Grande e Generale. In primis, mettere fine alla regola che impone la rinuncia alla propria cittadinanza, quella italiana, in caso di acquisizione di quella sammarinese per naturalizzazione. Ma non solo, la sezione biancoazzurra del Comites lamenta anche tempi troppo lunghi per richiederla: attualmente i requisiti previsti sono 30 anni di residenza, il progetto di legge in corso di approvazione li abbassa a 25, ma non basta. La proposta del Comites San Marino è di portare il termine a 15 anni. A riguardo, Renzi ricorda che l’Ecri, nel rapporto periodico svolto dalla commissione del Consiglio d’Europa contro il razzismo e l’intolleranza, ha sollecitato una modifica della normativa.

Palazzo San MarinoIn particolare, la proposta avanzata della Commissione per San Marino è di uniformarsi alla media degli altri Paesi che equivale a 10 anni di residenza. E ancora: gli italiani residenti a San Marino chiedono di avere diritto a partecipare alle elezioni amministrative per le giunte dei Castelli, sia come elettore che come candidato, per chi risiede da almeno 5 anni. Renzi torna poi alla richiesta più importante, ovvero la possibilità di mantenere la cittadinanza italiana. “Ci sentiamo sammarinesi perché viviamo qui da tanti anni- spiega- ma come si fa dire se è meglio il babbo o la mamma?”. Anche su questo punto l’Ecri dice la sua: “Nelle sue relazioni- sottolinea Renzi- ogni cinque anni, ha posto in evidenza l’aspetto della rinuncia come discriminatorio e ha raccomandato al Titano di modificare la legge. Raccomandazione rimasta inascoltata”. Il Comites ha avanzato queste proposte alla segreteria di Stato agli Interni cui fa capo il progetto di legge sulla naturalizzazione, ma dalla Parva Domus, lamenta il Comites-San Marino, non è arrivata alcuna risposta. Invece, da parte dei partiti politici non ci sono state chiusure, ad accezione del Pdcs, prosegue Renzi, che si è dichiarato contrario a cancellare l’obbligo alla rinuncia della cittadinanza. Dalla sua parte, la sezione sammarinese del Comites ha però i numeri: sono oltre 13 mila gli italiani residenti a San Marino, spiega infine Renzi, anche se di questi, ben 8 mila hanno la doppia cittadinanza, cioè quella sammarinese e quella italiana.


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