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Per Roma è possibile un sindaco ‘costituente’

Nell'anno delle elezioni per il Campidoglio, il cambio di governo può avere effetti decisivi

Pubblicato:09-02-2021 16:00
Ultimo aggiornamento:09-02-2021 16:00

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ROMA – La formazione del nuovo governo di Mario Draghi, con una maggioranza a dir poco trasversale, per Roma può aprire la strada a una consiliatura ‘costituente’. L’esecutivo ha in agenda scadenze ravvicinate e le priorità in cima alla lista sono quelle economiche e sanitarie, ma il tema dei poteri e delle risorse per la Capitale d’Italia per la prima volta può diventare centrale. Se non altro per l’ampio sostegno di cui può godere in questo nuovo – e probabilmente meno ‘rissoso’ – esecutivo.

Un’occasione da non sprecare, dopo tanti anni in cui Roma ha giocato battaglie di retroguardia, gestita alla stregua di un condominio chiassoso, pieno di debiti e con le strutture ammalorate. Dipenderà molto anche dai candidati a sindaco e dall’apertura al dialogo di chi salirà in Campidoglio. Gli ultimi cinque anni sono stati vissuti, da chi ha amministrato, con il furore ideologico verso ‘quelli di prima’. Una furia cieca che ha diviso la città in tifoserie contrapposte e ha tenuto immobile la città. Ora bisognerà saper parlare a tutti, e il nuovo governo potrebbe aiutare a farlo.

Intanto, il cerchio degli aspiranti sindaci si stringe. Dopo la suggestione di Giuseppe Conte, che ha declinato con un cortese ‘No grazie’, per il M5S si profila la conferma la candidatura di Virginia Raggi. Alla quale potrebbe contrapporsi l’ex ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, a cui il centrosinistra guarda con convinzione dopo un periodo passato sotto lo scacco di Carlo Calenda. Per il leader di Azione, tra i primi a scendere in campo per il Campidoglio, si parla invece di un possibile incarico nel governo Draghi e di un eventuale e successivo passo indietro nella corsa delle comunali. Il centrodestra, infine, potrebbe puntare su un nome tra l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il presidente dell’Istituto per il Credito sportivo, Andrea Abodi. Sempre che non entrino a far parte dell’esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce. Sia Gualtieri, che Bertolaso e Abodi sono nomi inclusivi, in grado di dialogare con gli altri schieramenti per dar vita, almeno nella parte che riguarda i poteri e le risorse per la Capitale, ad una fase costituente che abbia come ‘controllore’ e guida il governo di tutti guidato da Mario Draghi. È questione di ore poi la situazione sarà più chiara.


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