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VIDEO | Valentina, medico e ufficiale: due missioni a servizio degli altri

Ad accoglierci nell'ambulatorio dove lavora e a spiegare all'agenzia Dire questa missione di vita e' Valentina De Nicolo', giovane Tenente dell'Esercito italiano di 28 anni

Pubblicato:09-02-2020 15:19
Ultimo aggiornamento:23-12-2021 15:57
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https://youtu.be/Spw2dhcsc1A

PRISTINA (KOSOVO) – “Essere medico e ufficiale e’ una vocazione, non una professione”. Ad accoglierci nell’ambulatorio dove lavora e a spiegare all’agenzia Dire questa missione di vita e’ Valentina De Nicolo’, giovane Tenente dell’Esercito italiano di 28 anni. Indossa la mimetica, ma ci riceve tra dispensari medici e davanti ad un lettino dove visita i pazienti.

CHI E’ VALENTINA DE NICOLO’

Valentina e’ nata con il sogno di diventare medico e qui in Kosovo, in teatro operativo, tra i diversi progetti KFOR che segue, ci parla di “United against drugs,alcohol and smoke” dedicato ai giovanissimi, “studenti dai 13 ai 18 anni. Abbiamo deciso di parlare in termini sanitari- ha spiegato- dei rischi correlati all’uso e abuso di sostanze. Gli studenti incontrati, circa 600, sono molto interessati. Dai questionari si evince che c’e poca consapevolezza su questi argomenti. Nessuno spiega loro perche’ sia sbagliato”. Dalle risposte e’ emerso che “il 20% ha pensato di fare uso di droga o l’ha fatto e nel 9% di questi casi hanno fratelli che ne hanno fatto uso. Il 96% degli studenti ha chiesto di aumentare gli argomenti: fumo passivo, narghile’, o di droghe come la Sisa, la ‘cocaina dei poveri’, che viene dalla Grecia, metanfetamina addizionata a shampoo, olio dei motori o acidi della batteria. In passato mi sono occupata di violenza sulle donne- ha ricordato- e prossimamente sara’ questo il target successivo” di altri progetti.


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Valentina quindi come medico, oltre a garantire l’assistenza sanitaria nella base, e’ coinvolta in progetti di informazione e sensibilizzazione per la popolazione locale. Quello del camice bianco “era il sogno coltivato da bambina, la decisione di arruolarmi- ha raccontato Valentina- e’ nata intorno ai 17 anni, quando e’ cresciuta la consapevolezza di cosa significasse Patria, democrazia, liberta’. Credo nel valore della difesa della Patria e non vedo la figura del medico e di ufficiale una contro l’altra, anzi si integrano. Sono qui in teatro operativo ad assicurare la salute di chi si adopera per gli altri. L’Italia in questo momento ha la ‘first responder’ in campo sanitario qui a Camp Film City. Facciamo prima emergenza, traumatologia, dermatologia di routine e in questo momento abbiamo gastroenteriti virali e problemi legati a sbalzi climatici. A volte facciamo assistenza psicologica, soprattutto noi ufficiali medici donne. Siamo in grado di instaurare rapporti empatici profondi”.

Agli albori della scelta la famiglia non l’ha supportata, “poi al giuramento- ha ricordato- hanno capito di cosa si stesse parlando e sono stati orgogliosi di me. All’inizio non avevo detto delle missioni operative all’estero, adesso sono piu’ abituati. I militari abbracciano le armi per la difesa degli altri e della democrazia, Il medico agisce sempre per gli altri”. E’ questa la risposta alla “domanda difficile” se si senta piu’ medico o piu’ militare. Valentina a maggio sposera’ un pilota dell’esercito italiano: “Essere compresi dal partner e fondamentale” e fara’ del suo meglio per conciliare la vita privata e il suo lavoro, anzi la sua missione.

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