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Scuola, ecco le novità previste dal nuovo contratto del comparto Istruzione e Ricerca

Fedeli: "È un investimento sul futuro"

Pubblicato:09-02-2018 16:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:27
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ROMA –  Firmato nelle prime ore del mattino il rinnovo contrattuale del comparto istruzione e ricerca: 

Rinnovo contratto scuola, alle 7.55 la firma. No da Snals e Gilda


– FAVOREVOLI AL NUOVO CONTRATTO

CGIL: DIFESA LIBERTÀ INSEGNAMENTO 

ROMA – Il rinnovo del contratto del comparto istruzione e ricerca, “e’ un buon risultato soprattutto per quel che riguarda la scuola”. Cosi’ all’agenzia Dire, il segretario della Flc-Cgil, Francesco Sinopoli. 

“Abbiamo ridato alla scuola- ha aggiunto il sindacalista- uno strumento fondamentale come il contratto, riuscendo ad ottenere piu’ rispetto di quello che era previsto inizialmente”. Uno strumento “che fa tornare la scuola in quella sfera di comunita’ educante dove vige la partecipazione collettiva e democratica”. E soprattutto, “dove si difende la liberta’ d’insegnamento. In questo senso- conclude Sinopoli- siamo riusciti a sovvertire un punto della legge 107, depotenziando i dirigenti scolastici”.

 

 

SINDACATI: RINNOVATO CONTRATTO, PIÙ TUTELE AL LAVORO 

In una nota, Franco Martini, segretario confederale Cgil, Ignazio Ganga, segretario confederale Cisl, Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl FSUR, Giuseppe Turi, segretario generale Uil Scuola RUA. Sottolineano:

Gli aumenti salariali sono in linea con quanto stabilito dalle Confederazioni con l’accordo del 30 novembre 2016, per la scuola da un minimo di 80,40 a un massimo di 110,70 euro. Pienamente salvaguardato per le fasce retributive piu’ basse il bonus fiscale di 80 euro. Nessun aumento di carichi e orari di lavoro, nessun arretramento per quanto riguarda le tutele e i diritti nella parte normativa, nella quale, al contrario, si introducono nuove opportunita’ di accedere a permessi retribuiti per motivi personali e familiari o previsti da particolari disposizioni di legge.

Il contratto segna una svolta significativa sul terreno delle relazioni sindacali, riportando alla contrattazione materie importanti come la formazione e le risorse destinate alla valorizzazione professionale. Rafforzati tutti i livelli di contrattazione, a partire dai luoghi di lavoro, valorizzando in tal modo il ruolo delle RSU nell’imminenza del loro rinnovo.

Tra le altre novita’ di rilievo, il diritto alla disconnessione a tutela della dignita’ del lavoro, messo al riparo dall’invasivita’ delle comunicazioni affidate alle nuove tecnologie. Per quanto riguarda il personale docente della scuola, si e’ ottenuto di rinviare a una specifica sequenza contrattuale la definizione del codice disciplinare con l’obiettivo di una piena garanzia di tutela della liberta’ di insegnamento. Riportando alla contrattazione le risorse finalizzate alla valorizzazione professionale, ripristinando la titolarita’ di scuola, assumendo in modo esplicito un’identita’ di scuola come comunita’ educante, si rafforza un modello che ne valorizza fortemente la dimensione partecipativa e la collegialita’.

Questo contratto, la cui vigenza triennale 2016-18 si concludera’ con l’anno in corso, assume forte valenza anche nella prospettiva del successivo rinnovo di cui vengono poste le basi e dell’impegno che comunque andra’ ripreso anche nei confronti del nuovo Parlamento e del nuovo Governo, per rivendicare una politica di forte investimento nei settori dell’istruzione e della ricerca. Si chiude cosi una lunga fase connotata da interventi unilaterali, aprendone una nuova di riconosciuto valore al dialogo sociale.

BARBAGALLO: STIAMO TORNANDO ALLA NORMALITÀ CONTRATTUALE 

“Il nostro Paese sta tornando alla normalita’ contrattuale. Dopo anni di blocco di salari e stipendi, finalmente si stanno firmando i rinnovi dei contratti nazionali di lavoro del Pubblico impiego. Al termine di una lunga ed estenuante trattativa, anche per i lavoratori della scuola e’ arrivato il momento tanto atteso: complimenti ai nostri sindacalisti al tavolo”. 

Cosi’ il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, concludendo che “questo esito non era scontato. La Uil, pero’, ci ha creduto da sempre e sin dal novembre 2016, dalla firma dell’accordo quadro, ha perseguito l’obiettivo di ripristinare questo diritto fondamentale per tutti i lavoratori del pubblico impiego. Ora, dunque, avanti con gli alti comparti”.

– CONTRARI AL NUOVO CONTRATTO

PRESIDI: OCCASIONE PERSA, NO RILANCIO 

ROMA – “Un’occasione perduta. In questo nuovo contratto non ci sono le premesse per un rilancio del settore”. Cosi’ all’agenzia Dire, il presidente dell’associazione nazionale Presidi, Antonello Giannelli, ha definito il rinnovo del contratto nazionale nel comparto Istruzione e Ricerca firmato questa mattina nella sede dell’Aran dai sindacati.
Giannelli ha definito “grave il rinvio della questione riguardante le sanzioni disciplinari e la decurtazione del fondo sul merito, inizialmente istituito con la legge 107, che ora verra’ conferito ‘a pioggia’”. Elemento, questo, “divenuto ormai una costante dei sindacati che non vogliono premiare il merito”. E ancora: “La questione salari e’ tutt’altro che risolta, dal momento che restano bassi per tutto il settore”.
Unica nota positiva, secondo il numero uno dei presidi italiani, “la formalizzazione della competenza esclusiva del dirigente scolastico nell’organizzazione del lavoro”. Infine, per quel che riguarda il presunto depotenziamento della figura del dirigente scolastico, Giannelli e’ netto: “Se si fa un confronto con il precedente contratto il dirigente scolastico ha le mani piu’ libere”. Vero e’ che “se puoi decidere chi premiare ma non hai le risorse per farlo, ha poco senso…”.

GILDA: INSUFFICIENTI LE RISORSE ECONOMICHE 

“No della Federazione Gilda-Unams al contratto. Dopo una lunga ed estenuante trattativa all’Aran iniziata ieri pomeriggio e terminata questa mattina alle 7,45, la FGU ha deciso di non firmare il rinnovo contrattuale perche’ le risorse economiche stanziate dal Governo non consentono di colmare la forbice stipendiale tra il personale della scuola e quello degli altri comparti del pubblico impiego”. Cosi’ il sindacato in una nota. 

“Soltanto 80 dei 200 milioni del bonus per il merito sono confluiti nella retribuzione- spiega Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti- mentre tutto il resto e’ stato destinato alla contrattazione di istituto per la valorizzazione del personale. Inoltre, per quanto riguarda la mobilita’, giudichiamo negativamente l’obbligo di permanenza triennale nella sede ottenuta per il trasferimento”.       

La trattativa serrata ha comunque consentito di “raggiungere importanti miglioramenti per la parte normativa rispetto alla prima bozza e di evitare ricadute negative della legge 107 sul contratto. Resta, dunque, invariato l’orario di servizio (comprese le 40+40), non vengono introdotti compiti aggiuntivi obbligatori e non retribuiti ne’ per la formazione, ne’ per l’Alternanza Scuola-Lavoro, il Collegio dei Docenti mantiene la prerogativa di deliberare il piano delle attivita’ e non viene modificata la funzione docente. Per quanto concerne la delicata materia disciplinare, e’ stato stabilito il rinvio ad una successiva sequenza contrattuale”. “Per la FGU, la valutazione complessiva del contratto- conclude Di Meglio- non raggiunge la sufficienza”.

USB: PIENA CONTRARIETÀ, VIA A MOBILITAZIONI 

“Sullo schema gia’ sperimentato con le Funzioni Centrali, ieri abbiamo assistito alla ormai consueta accelerazione della trattativa ferma da settimane e mai veramente decollata, che ha portato nell’arco di 18 ore alla firma dell’ennesimo contratto a perdere per i lavoratori pubblici”.

Cosi’ in una nota L’unione sindacale di base a proposito del rinnovo del contratto nazionale del comparto Istruzione e Ricerca. “Una trattativa vergognosa- spiega L’Usb- svolta su due tavoli, uno con le confederazioni complici di Cgil Cisl e Uil e le loro organizzazioni della Scuola e l’altro ritenuto dall’Aran marginale, con tutte le altre organizzazioni sindacali comprese quelle di Cgil Cisl e Uil di Ricerca e Universita’. Una modalita’ intollerabile da parte dell’Aran, nonche’ dei sindacati che vi si sono prestati, che ormai si sceglie gli interlocutori alla faccia di tutte le normative vigenti, contrattuali e non. Chi si pone in modo conflittuale o anche se solo si differenzia dal pensiero unico che accomuna Governo e sindacati collaborazionisti, si vede negata la possibilita’ di svolgere il proprio ruolo e la funzione che i lavoratori e le norme gli hanno attribuito”. “Una modalita’ del genere- si legge nella nota- non poteva che produrre un pessimo contratto. Innanzitutto un contratto che nasconde quattro contratti diversi che si identificano nei vecchi comparti di contrattazione (Scuola, Ricerca, Universita’ e Afam) e nonostante cio’ sacrifica molte specificita’ che invece avrebbero dovuto essere difese perche’ i settori in questione vivono proprio di quelle. Nella parte comune del contratto si introduce il nuovo codice disciplinare, la differenziazione dei salari in base alla valutazione individuale, le misure per ‘disincentivare elevati tassi di assenza del personale’, e altro ancora. Nessuna risposta alle esigenze dei lavoratori. Non una parola sugli ordinamenti, tutti rimandati anche con questo contratto ad una fantomatica commissione. Nessun recupero alla contrattazione delle materie fondamentali”.   

FEDELI: È INVESTIMENTO SUL FUTURO COINVOLTI 1.191.694 DIPENDENTI 

“Il rinnovo del contratto siglato stanotte riguarda 1,2 milioni di dipendenti. Siamo molto soddisfatti per l’intesa raggiunta che, voglio ricordarlo, arriva dopo otto anni di mancati rinnovi. Avevamo preso un impegno preciso, lo abbiamo mantenuto. Abbiamo lavorato, in questi mesi, nel solco dell’intesa siglata il 30 novembre del 2016 e siamo andati anche oltre, riuscendo a garantire aumenti superiori a quelli previsti, con l’obiettivo di dare il giusto e necessario riconoscimento professionale ed economico alle nostre lavoratrici e ai nostri lavoratori. Perche’ valorizzare chi opera nei settori della conoscenza, ne siamo convinti, significa impegnarsi per garantire un futuro di qualita’ alle nostre giovani e ai nostri giovani”. Cosi’ in una nota la ministra dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca, Valeria Fedeli, commenta il rinnovo del contratto, avvenuto stamattina, del comparto del settore ‘Istruzione e Universita” che comprende Scuola, Universita’, Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), Ricerca. Sono esclusi i docenti universitari, il cui rapporto di lavoro non e’ contrattualizzato.

“Il contratto siglato e’ il frutto di un importante e serrato lavoro di confronto. Ringrazio le Organizzazioni sindacali, l’Aran, la Funzione pubblica che hanno operato per raggiungere questo risultato, che rappresenta non un punto di arrivo, ma di partenza. Gli aumenti garantiti e le novita’ contenute nel contratto avviano un percorso significativo di valorizzazione delle professionalita’ che lavorano nei nostri settori. È stato raggiunto un risultato che offre migliori condizioni ai dipendenti, penso ad esempio alla qualita’ delle relazioni sindacali, e che mette al centro anche le nostre ragazze e i nostri ragazzi con regole certe per la continuita’ didattica. Si tratta di un lavoro che ora deve proseguire con convinzione, nella consapevolezza che viviamo in una societa’ e in una economia della conoscenza in cui cio’ che offriamo sul piano della formazione ai nostri giovani e’ centrale per un futuro che li veda protagonisti e capaci di interagire con i cambiamenti in atto e non di subirli. Con il rinnovo abbiamo segnato una pagina importante che non deve restare isolata”, chiude Fedeli.

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