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Safer Internet Day, oggi è la giornata contro il cyberbullismo

Lo slogan dell'evento? 'Play your part for a better Internet!'

Pubblicato:09-02-2016 12:36
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:55

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Safer Internet Day

ROMA – ‘Play your part for a better Internet!’. Con questo slogan è iniziata la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea arrivata alla sua XIII edizione.

Per l’occasione oltre 300 studenti si sono ritrovati questa mattina al teatro Palladium di Roma – e altrettanti in contemporanea al Piccolo Teatro Strehler di Milano – dove il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini ha lanciato la campagna del Miur contro il cyberbullismo con la proiezione in anteprima di uno spot, ‘Fai la tua parte per un web migliore’, a cui ha preso parte l’inviato delle Iene, Matteo Viviani, che andrà in onda sulle reti Rai, Mediaset e Sky.


Durante la kermesse, presentata dal Trio Medusa di Radio Deejay e realizzata grazie alla collaborazione dell’Agenzia Dire, sono inoltre andate in scena pièces teatrali di studenti delle scuole e di teatro sul tema e i #supererrori del web. Sette Ragazzi travestiti da cartoon, uno per ogni rischio in rete: Chat woman, l’inctedibile url, l’uomo taggo, la ragazza visibile, silver selfie, tempestata e il postatore nero. In occasione della Giornata mondiale sui pericoli della rete, inoltre, la polizia di Stato ha portato in 100 capoluoghi di provincia con workshop sul tema del cyberbullismo, organizzati nelle scuole di ogni ordine e grado, per incontrare oltre 60.000 studenti attraverso la campagna Una vita da social, mentre alla Camera dei Deputati l’associazione SOS Il Telefono Azzurro Onlus metterà attorno ad un tavolo di discussione esperti ed esponenti politici.

GIANNINI: AIUTARE VITTIME E BULLI, SONO SOLI – “Il mio social network preferito? Whatsapp. Su quali dispositivi? Solo smartphone e tablet, il pc non lo uso più. Uso whatsapp per gruppi per il Miur e per uso personale, con i miei figli che studiano lontano. I selfie? li accetto ma non lo cerco, preferisco le foto“. Sono queste la preferenze ‘social’ che il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini rivelate a margine della giornata mondiale sui pericoli in rete al teatro Palladium di Roma.

Il ministro ha parlato dell’importanza dei social media ma anche dei suoi pericoli, legati soprattutto al fenomeno del cyberbullismo: “I consigli su questo grave fenomeno- ha detto il ministro- li dobbiamo dare a tutti i ragazzi, sia quelli che vengono presi di mira sia quelli che prendono di mira. Il bullo in rete è ciò che il bullo è sempre stato, esprime una forma di aggressività e violenza verbale che è antica come il mondo ma lo fa con uno strumento potentissimo che è la rete, che genera effetti devastanti. Quindi dobbiamo insegnare ai ragazzi, non solo oggi, ma ogni giorno della loro vita, il rispetto per i compagni e comportamenti che siano sempre ispirati alla tolleranza e all’educazione”. Per chi è colpito il messaggio del ministro è molto semplice: “Non siete soli. La scuola non lascia solo nessuno, parlate con i vostri insegnanti e i vostri genitori e soprattutto reagite perché chi ci mette all’angolo è più solo di voi e ha problemi più gravi di voi”. I social network come strumento indispensabile per nuove e vecchie generazioni. Ha sottolineato ancora Giannini: “I social possono essere considerati la rivoluzione più drastica che l’umanità abbia conosciuto quindi essere consapevoli delle sue potenzialità enormi per conoscere e per approfondire e diffondere i messaggi positivi è un dovere di chi insegna e di chi educa, ed è un diritto di chi apprende. Internet è un luogo e come in tutti i luoghi c’è una fascia oscura e quindi noi dobbiamo dare tutti gli strumenti ai più giovani ma anche agli adulti per capire dove inizia lo spazio buio e dove bisogna iniziare a essere cauti a causa di atteggiamenti che sconfinano nella violenza e nella vigliaccheria”.

FARAONE: EDUCHIAMO I RAGAZZI ALL’ACCOGLIENZA – “Alzi la mano chi non trascorre buona parte della sua giornata connesso in rete attraverso smartphone o direttamente davanti a uno schermo del pc. La Rete, per la sua accessibilità e per la sua perenne disponibilità, è uno strumento che offre spazi di libertà ma al tempo stesso rischia di essere fraintesa e di essere concepita come un luogo senza regole”. Inizia così il post pubblicato dal sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, sulla propria newsletter ‘Cambiamenti’ in occasione del Safer Internet Day. “Dagli adulti, tanto più dai ragazzi e dalle ragazze. Internet è talmente alla portata di tutti, talmente invasivo, che l’uso che ne facciamo può risultare inconsapevole. Uno speakers’ corner in cui chiunque può dare sfogo alle proprie pulsioni, ai propri pensieri. Senza incorrere in sanzioni, né in censure morali. Internet è fluido e veloce e il popolo della rete dimentica in fretta. Falso. Il cyberbullismo- spiega Faraone- è un fenomeno che tende a diffondersi velocemente e a fare danni irreparabili per chi ne è vittima”. E ancora: “Libertà, ricerca di approvazione, inconsapevolezza. E quindi irresponsabilità. Secondo un’indagine che Generazioni Connesse, il Safer Internet Center italiano, ha affidato a Skuola.net e all’Università degli Studi di Firenze solo l’8% dei ragazzi e delle ragazze della cosiddetta Generazione Z – nati tra il 1996 e il 2010 – ammette di avere intenzionalmente preso di mira un compagno, mentre uno su 10 sminuisce il proprio comportamento come scherzo innocente. Mutatis mutandis, la differenza tra lo scherzo e il bullismo mi fa pensare al confine – labile per chi è coinvolto – tra un amore passionale e uno tossico. ‘Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo’, scriveva Robin Noorwood in ‘Donne che amano troppo’. Ecco, lo stesso vale nei casi di bullismo cyber o meno. Quando l’eccesso provoca un disagio alla persona- continua il sottosegretario- ci troviamo di fronte a una distorsione che va immediatamente bloccata”.

Secondo Faraone “la scuola può fare molto (e per la verità sta già facendo molto). Una giornata mondiale come questa del Safer Internet Day non è l’unico momento di attenzione su questo tema ma un’occasione di confronto sano su un percorso che portiamo avanti giorno dopo giorno”. Infatti “agiamo su un doppio fronte: da una parte educhiamo i ragazzi e le ragazze al rispetto dell’altro. Sono tante le misure che come Miur abbiamo intrapreso e sosteniamo. Non ultima l’introduzione nella legge 107/2015 del comma 16, il comma che riguarda, appunto, l’educazione al rispetto come forma di contrasto alle discriminazioni e alle violenze. E poi offriamo ai giovani che usano la tecnologia e la rete nella vita di tutti i giorni – a scuola, ovunque – strumenti per adoperare questi mezzi in maniera consapevole, senza subirli passivamente”. Si tratta di “un doppio binario imprescindibile se vogliamo educare cittadini consapevoli e avvertiti, senza demonizzare una piattaforma di enormi possibilità, che ha reso il mondo veramente globale, veramente navigabile, finalmente conosciuto. Un doppio binario indispensabile- conclude Faraone- per distruggere le sacche di resistenza nell’accoglienza e nell’inclusione”.

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