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E ora parte l’appello: “Si dichiari Bolsonaro persona non gradita in Veneto”

I Verdi lanciano appello alla maggioranza del Consiglio regionale: respingere subito le richieste di asilo in Veneto del 'cittadino onorario' Bolsonaro

Pubblicato:09-01-2023 10:50
Ultimo aggiornamento:09-01-2023 10:50

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VENEZIA- Da cittadino onorario di Anguillara Veneta a “persona non gradita in Veneto”. È “arrivato il momento di esprimere tutta la distanza politica possibile da Bolsonaro, che non è orgoglio veneto, è piuttosto vergogna per la democrazia e persona non gradita in Veneto, nonostante la cittadinanza onoraria concessa dal Comune di Anguillara Veneta”. L’eco dei fatti accaduti a Brasilia arriva rapidamente in Veneto dove l’ex presidente Jair Bolsonaro ricevette, non senza polemiche, la cittadinanza onoraria dal Comune di Anguillara Veneta e chi non se lo è dimenticato è ad esempio la consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde) che torna a ricordarlo all’indomani della notizia dell’assalto alle sedi istituzionali brasiliane compiuto da sostenitori dell’ex presidente del Brasile. La cittadinanza a Bolsonaro da parte della cittadina veneta è una vicenda che risale all’ottobre del 2021: se ne parlò a lungo e ci furono anche manifestazioni di protesta.

BOLSONARO VISITÒ PAESE DEI NONNI MATERNI A OTTOBRE 2021, VERDI: “OGGI CHI LO SOSTENNE NON PUÒ TACERE E DEVE PRENDERE LE DISTANZE”

Il conferimento della cittadinanza onoraria all’allora presidente del Brasile è “riconoscimento dell’importante contributo degli immigrati del Veneto che si recarono in Brasile e là diedero origine ai circa 30 milioni di discendenti di italiani”, disse all’epoca l’ambasciatore del Paese sudamericano in Italia, Helio Ramos. Il diplomatico, si lesse sulla pagina Facebook dell’ambasciata, fu “positivamente sorpreso” dalla decisione del Comune di Anguillara, poco più di 4.000 abitanti che proprio Bolsonaro visitò a fine ottobre del 2021: è da lì che partirono verso il Brasile i suoi nonni materni. Altre sponde al conferimento arrivarono dalla Lega. Ma oggi “chi a suo tempo ha sostenuto pubblicamente e con afflato campanilistico la presidenza di Bolsonaro non può oggi tacere e deve apertamente condannare quanto in queste ore sta accadendo in Brasile”, afferma Guarda.

L’APPELLO AL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO: MAGGIORANZA RESPINGA LE RICHIESTE DI ASILO NELLA NOSTRA REGIONE DELL’EX PRESIDENTE

“Le violenze e gli assalti alle istituzioni pubbliche democraticamente elette sono il frutto marcio della retorica da capobanda dell’ex presidente Bolsonaro, che non ha mai ammesso la sconfitta alle recenti elezioni presidenziali che hanno certificato la vittoria di Lula. Si può anche essere orgogliosi di questa violenza? Certamente no”. Per questo Guarda ritiene che “la maggioranza in Consiglio regionale debba esprimere la propria forte contrarierà alle richieste di asilo in Veneto a quanto pare formulate dell’ex presidente per sé e per la propria famiglia”. Dice ancora la consigliera: “Già al cospetto di fatti per cui Bolsonaro è stato accusato di crimini contro l’umanità sarebbe dovuta intervenire una forte presa di posizione da parte di chi, ancora oggi, siede tra i banchi di questa maggioranza, e invece, ora come allora, tocca prendere atto del silenzio assoluto.


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